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Politica Parioli / Via di Ponte Salario

Sul Grab a Villa Ada è scontro totale. Legambiente: "Quel parco non è un giardino privato"

La onlus risponde alle critiche della politica e dei comitati di quartiere. La prof della Sapienza: "Con la ciclovia miglioriamo vialetti devastati"

L'approvazione in consiglio capitolino di un ordine del giorno, all'interno del Pums, che passa la palla a una conferenza di servizi per decidere sul percorso del grande raccordo anulare delle bici interno a Villa Ada, ha scatenato lo scontro tra politica e promotori del progetto di mobilità sostenibile. Da una parte il Pd, soprattutto quello del II Municipio ("il progetto può e deve essere modificato" ha ribadito Andrea Rollin presidente della commissione Ambiente), dall'altra Legambiente, VeloLove e Touring Club Italiano. 

Il "social bombing" di Grab contro la politica

Dal 28 febbraio a oggi, infatti, gli account social del Grab stanno martellando sull'argomento, chiamando in causa la mini sindaca Francesca Del Bello e molti degli assessori e dei consiglieri di maggioranza a via Dire Daua: "Le ville storiche sono ostaggio delle macchine, ma per il Municipio la vera emergenza sono le bici". Oppure: "La Lonely Planet (la più importante guida di viaggio in circolazione, ndr) inserisce il Grab tra le 10 attrazioni turistiche mondiali più importanti del futuro, ma Francesca Del Bello vuole cancellare gli elementi di qualità del Grab, deviando obbligatoriamente chi va in bicicletta sulla Tangenziale Est e impedendo che aree di pregio come il 'Miglio delle Art' di via Reni diventino ciclopedonali". Insomma, rischiando di essere inopportuni in questo momento, è partito un vero e proprio bombardamento social. 

"Villa Ada non è il giardino di nessuno"

Per andare oltre l'anonimato di un account, RomaToday ha interpellato sul tema Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. Ovviamente, da parte della onlus ambientalista che con fatica sta portando a termine il progetto della ciclovia, la posizione è ferma: "C'è chi considera Villa Ada il giardino di casa propria - dichiara Scacchi - dimenticandosi che è un parco di Roma, non del II Municipio e basta. Sinceramente, dopo quasi sette anni di lavoro e di battaglie per realizzare il Grab, questo scoglio non ce lo aspettavamo". 

"Il Grab è rigenerazione urbana"

Comitati e associazioni del territorio fanno le barricate: dalla consulta municipale del verde al Wwf, inclusa Italia Nostra, diverse sigle e gruppi hanno più volte ribadito il fermo "no" al percorso interno, circa 2,2 chilometri di tracciato (45 totali su Roma) inserito nel lotto 4 (Palmiro Togliatti-Parioli). I motivi? Troppo impattante per un parco storico vincolato. "Ma per noi è abbastanza normale che le bici passino per Villa Ada - prosegue Scacchi - come per qualsiasi altro parco della città, ovviamente con le dovute accortezze. Il Grab è rigenerazione urbana e tra le altre cose la villa è già frequentata da migliaia di persone ogni fine settimana, è un paradosso discuterne". "Inoltre - aggiunge il numero 1 di Legambiente Lazio - grazie al Grab verranno risistemati i vialetti".

"Perché farla passare sulla Tangenziale?"

E infine: "La ciclovia è pensata per chi ama andare in bici e per i cicloturisti - conclude Scacchi - e cos'è che vogliono fare queste associazioni, mandarli sulla Tangenziale invece che fargli visitare una villa storica?". La proposta, infatti, è modificare l'itinerario sfruttando la ciclabile già esistente che costeggia la Moschea, per l'appunto su un tratto di Tangenziale Est che collega il Foro Italico a Ponte Milvio e alla Salaria, noto anche come Olimpica. 

La docente della Sapienza: "Ecco come miglioriamo i vialetti"

A proposito dei vialetti, una spiegazione più approfondita viene fornita da Lucina Caravaggi, docente ordinario di Architettura del Paesaggio alla Sapienza, nel team di tecnici che ha lavorato allo studio di fattibilità tecnico-economica in seguito alla firma del protocollo d'intesa tra Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, MiBact e Roma Capitale avvenuta nel settembre 2016. "La questione è estremamente semplice - esordisce la docente -. Dentro Villa Ada vengono rimesse a posto la pavimentazione, il drenaggio e la raccolta delle acque meteoriche utilizzando lo stesso materiale esistente, quindi completamente naturale. Non ci sarà segnaletica, non ci saranno strisce a terra. I vialetti attualmente sono disastrati". Rispetto alle polemiche sollevate da politica e associazioni, Caravaggi è altrettanto chiara: "Non comprendo la levata di scudi - conclude - anche se ho l'impressione che sia prevalentemente frutto di cattiva informazione. Tutto ciò che è stato detto e scritto finora non corrisponde al vero". 

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