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Gobee.bike saluta l'Italia e l'Europa: il bike sharing libero "ucciso" dagli atti vandalici

L'avviso direttamente agli utenti: "Il 60% della nostra flotta europea ha subito danneggiamenti, vandalismi o è stato oggetto di fenomeni di privatizzazione"

Bici vandalizzate, rubate, a volte parcheggiate in spazi privati e trasformate di fatto in proprietà privata. Il servizio di bike sharing a flusso libero firmato da Gobee.bike a Roma negli ultimi due mesi è riassumibile così. Un fallimento che, a Roma come nel resto d'Italia, ha portato l'azienda ad annunciare lo stop al servizio. Accadrà da domani, ma da settimane ormai le bici sono introvabili. 

Ed oggi centinaia di utenti sono stati raggiunti da un avviso. "Il successo che questo servizio ha avuto non ha fatto altro che confermare la nostra visione di mobilità sostenibile e innovazione. Dopo un caloroso benvenuto, abbiamo da subito compreso che la nostra passione era condivisa dalla maggior parte di voi". Alla premessa segue il racconto degli ostacoli. "Abbiamo dovuto affrontare una serie di ostacoli, imparando dai nostri errori, dando ascolto ai vostri consigli e investendo il massimo per provare che il bike sharing è una soluzione di mobilità ecologica e sostenibile per le città".

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Quindi il vero motivo: "Purtroppo, tra tutte queste sfide, una in particolare ha rappresentato un problema che non potevamo superare: nelle ultime settimane i danni alla nostra flotta hanno raggiunto limiti che non possiamo più contenere con le nostre forze e con le nostre risorse. Con tristezza annunciamo ufficialmente alla nostra comunità di utenti la fine del servizio di Gobee.bike in Italia".

Nel messaggio si entra anche nel dettaglio: "È stata una decisione molto difficile, deludente e frustrante per tutto lo staff di Gobee.bike, che ha lavorato sin dall’inizio con passione per far sì che questo progetto fosse realizzabile. Durante i mesi di dicembre e gennaio, le nostre biciclette sono diventate il bersaglio di sistematici atti di vandalismo, trasformandosi così in oggetti da distruggere per puro divertimento. Mediamente, il 60% della nostra flotta europea ha subito danneggiamenti, vandalismi o è stato oggetto di fenomeni di privatizzazione. Per questi motivi non c’è stata nessun’altra opzione se non procedere al termine del servizio a livello nazionale e continentale. Una decisione sofferta dal punto di vista morale, umano e finanziario". 

Di seguito il video della presentazione del servizio il 13 dicembre dello scorso anno.

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