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Giunta Raggi ancora nel caos, via Muraro e Rifiuti a Colomban: è rebus quote rosa

Con l'aggravarsi della posizione giudiziaria dell'assessore ai Rifiuti, per la sindaca sembra sempre più urgente elaborare un piano B. Con attenzione al numero il donne nell'esecutivo

Non solo una replica politica e mediatica agli attacchi di Matteo Renzi, per la sindaca Virginia Raggi il 'nodo Muraro', con l'aggravarsi della posizione giudiziaria dell'assessore all'Ambiente, andrà affrontato anche all'interno della sua giunta. La linea difensiva resta quella di sempre: "Aspettiamo di leggere le carte". Raggi non vorrebbe scaricare l'assessora ma è chiaro che se nei prossimi giorni dovessero emergere nuovi particolari rispetto alle indiscrezioni fin'ora circolate sulla stampa è meglio farsi trovare pronti con un piano B.

Muraro non è una pedina facilmente sostituibile: la delega ai Rifiuti è una tra le più complesse e pesanti in una città come Roma e scaricare Paola Muraro significherebbe indebolire ulteriormente il numero di donne presenti in giunta rischiando di non rispettare le quote rosa previste dallo Statuto di Roma Capitale. La situazione è già al limite: su undici assessori cinque sono donne, compresa la sindaca e Paola Muraro. Le opposizioni, dal Pd a Sel, hanno già annunciato ricorso al Tar.

La soluzione che sta prendendo corpo nelle ultime ore è quella di affidare la delega ai Rifiuti ad interim al neo assessore alle Partecipate Massimo Colomban anche se l'ipotesi è stata ridimensionata dalla sindaca Raggi: "Non mi risulta" ha affermato a margine di una conferenza stampa. Se così fosse il numero delle donne nell'esecutivo scenderebbe a quattro. Ad una donna andrebbe quindi affidata un'altra delega, magari spacchettando quelle di altri assessorati corposi o dando forma all'assessorato alle Politiche Abitative, pressoché inesistente fino ad oggi, fino ad oggi diviso tra gli assessorati al Sociale e quello del Patrimonio.

La sindaca dovrebbe sottoporre la sua exit strategy alla giunta nel corso di una riunione politica che dovrebbe essere convocata nelle prossime ore. Il fronte non è compatto con gli assessori 'esterni' al Movimento cinque stelle, da Berdini a Bergamo, che temono di essere coinvolti in questa vicenda.

Dopo l'attacco di Renzi, tutti gli occhi sono puntati sulla prossima mossa del Campidoglio e dal Movimento cinque stelle sanno che è in questo caso è meglio fare subito la mossa giusta.All'esterno il fronte è compatto: "Stiamo lavorando per ridare a Roma la dignità che merita dopo anni di malgoverno e soprattutto dopo Mafia Capitale" le parole del capogruppo del M5S in Campidoglio. "Dopo che l'illegalità aveva prosperato nelle precedenti amministrazioni. Non eravamo di certo noi alla guida del Campidoglio quando si facevano affari con Buzzi e Carminati. Chiedete al Partito democratico invece. Ne sanno qualcosa. E questo i cittadini lo sanno benissimo". 
 

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