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Giubileo, Rutelli: "Non c'è tempo per opere, serve organizzazione per evitare paralisi"

L'ex sindaco di Roma sul nuovo Anno Santo: "Necessario enorme lavoro organizzativo, logistico, di sicurezza, pulizia, decoro e organizzazione della mobilità". Poi ribadisce: "Non voglio incarichi"

Senza una buona organizzazione, "Roma rischia la paralisi", anche perché, "ce l'abbiamo già oggi, figuriamoci se arrivasse questa onda non preparata e non governata". L'ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli, l'ultimo ad aver gestito un evento simile, dice la sua a Tele Radio Più sul nuovo Giubileo, annunciato a sorpresa da Papa Bergoglio, scatenando i timori: la città sarà pronta? 

Stavolta, sottolinea Rutelli, "non sarà la stessa cosa". Se infatti nel 2000 l'Anno Santo fu indetto con largo anticipo, quattro anni prima, stavolta il tempo è ristretto, solo otto mesi, troppo pochi "per fare opere". Anzi, a dirla tutta, "per come stiamo messi a Roma, la vedo dura anche aggiustare la viabilità". 

Piuttosto sarà importante "fare un enorme lavoro dal punto di vista organizzativo, logistico, di sicurezza, pulizia, decoro e organizzazione della mobilità". "Si tratterà - ha proseguito l'ex sindaco - di mettere insieme le istituzioni, comune, la regione e il governo". 

"Dal punto di vista economico, proprio perchè non ci saranno spese sostanziali, non si farebbe anche in tempo a indire le gare e in otto mesi non si fanno opere pubbliche, la cosa è meno difficile da questo punto di vista. Se a Roma venissero solo 10 milioni di persone, anzichè i 26 del Giubileo del 2000, pensiamo quanto può guadagnare solo di Iva lo Stato, oltre all'economia reale delle persone".

E circa l'ipotesi di una sua nomina a commissario straordinario per la gestione dell'evento, avanzata da rumors insistenti nelle ultime ore, ha poi ribadito: "Non ho incarichi pubblici e non ne voglio. La responsabilità spetta a chi ha una responsabilità istituzionale. Io sto dando una mano come volontariato al Consiglio della Cultura della Santa Sede, con il cardinal Ravasi".

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