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Raggi alla Giornata mondiale dell'alimentazione: “Colpita dal messaggio del Papa”

Un impegno concreto nella distribuzione delle ricchezze. La Sindaca sposa l'appello di Papa Francesco "Non possiamo che condividere il suo messaggio rivoluzionario"

Combattere la fame ripartendo anche dalla cultura delle comunità rurali. Sono in molti a puntare l’attenzione verso i metodi tradizionali della cultura contadina. Un messaggio forte, quello veicolato nell’ambito della Giornata mondiale dell’alimentazione. Un appuntamento che ha registrato la partecipazione del Premier Renzi e della Sindaca Raggi. Ed al quale è intervenuto anche il Pontefice inviando un messaggio scritto.

LA LOGICA DEL PROFITTO - “Dalla saggezza delle comunità rurali possiamo apprendere uno stile di vita che ci può aiutare a difenderci dal consumismo e dalla produzione ad ogni caso” ha sottolineato il Papa, nella lettera inoltrata alla Fao. Un lungo messaggio che non ha lasciato indifferente la prima cittadina. “Preservare la natura, rifiutare la logica del profitto ad ogni costo e guardare agli ultimi e alle nuove generazioni. Siamo noi i primi responsabili del cambiamento climatico e siamo i primi a doverci impegnare per proteggere il nostro ambiente” ha sottolineato la Sindaca.

UNA VISIONE RIVOLUZIONARIA - “Mi ha molto colpito il messaggio inviato da Papa Francesco che ha invitato a far sì che gli impegni sulle distribuzioni delle ricchezze e sul clima non siano soltanto vane promesse ma si traducano in azioni concrete – ha poi aggiunto Raggi – Il Papa ha parlato di ritorno alla terra in senso tradizionale e si è schierato in modo molto netto contro l'errata applicazione della scienza alla agricoltura. Una visione rivoluzionaria che non possiamo non condividere”.

RENZI E LA CULTURA CONTADINA - Un contributo alla Giornata mondiale dell’alimentazione è stato offerto anche da Matteo Renzi. Il Premier ha sottolineato l’importanza assolta dalla cultura rurale, nella propria esperienza di vita. “Talvolta i politici fanno a gara a cercare quarti di nobiltà, il mio quarto di nobiltà  è mio nonno che faceva il sensale nelle terre di Valdarno Fiorentino” ha spiegato il Presidente del Consiglio, che si è poi soffermato sull'orgine della parola “compagno”, derivante dall'atto di condivisione del pane.  “La cultura contadina - ha poi concluso il Premier – ha segnato la mia esperienza”. 

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