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Politica Trastevere / Piazza Giuseppe Gioachino Belli

Giorgiana Masi: quarant’anni fa veniva uccisa "dalla violenza di Regime"

Il 12 maggio del 1977 Giorgiana Masi veniva uccisa da una pallottola calibro 22. Sul caso, archiviato dalla magistratura nel 1981, non è mai stata fatta chiarezza. Giachetti: "Sono 40 anni che attendiamo verità e giustizia"

Giorgiana Masi aveva solo 19 anni. Era una giovane donna, convinta delle proprie idee. Ed il 12 maggio del 1977 era scesa in piazza per manifestarle,nonostante il divieto emanato dall’allora ministro degli Interni Francesco Cossiga.  Quella data, a distanza di 40 anni, resta scolpita nei ricordi in bianco e nero. Ed anche nella targa che campeggia su Ponte Garibaldi.  "Uccisa dalla violenza del regime" vi è stato inciso. Si trova a poca distanza da piazza Giocchino Belli,  il punto dove avvenne il ferimento mortale.

SULLA TARGA - "...se la rivoluzione d’ottobre fosse stata di maggio, se tu vivessi ancora, se io non fossi impotente di fronte al tuo assassinio, se la mia penna fosse un’arma vincente, se la mia paura esplodesse nelle piazze, coraggio nato dalla rabbia strozzata in gola, se l’averti conosciuta diventasse la nostra forza, se i fiori che abbiamo regalato alla tua coraggiosa vita nella nostra morte almeno diventassero ghirlande della lotta di noi tutte donne se… non sarebbero le parole a cercare di affermare la vita ma la vita stessa, senza aggiungere altro".

L'ATTESA - La vicenda  che ha portato alla morte della giovane donna, non è mai stata chiarita. “ Sono quarant'anni che attendiamo verita' e giustizia per Giorgiana Masi" ha scritto in un tweet il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti, un passato da radicale. La verità processuale si è infatti interrotta davanti ad un’archiviazione, sopraggiunta nel 1981. Secondo Cossiga, la morte fu causata da un colpo esploso dal cosiddetto “Fuoco amico”

LA FOTO – La vicenda di Giorgiana Masi è uno dei casi più discussi nella storia della prima repubblica. Ad arricchire di mistero la vicenda, ha contribuito anche uno scatto fotografico.  Si vede un uomo con un maglione bianco attraversato da una banda orizzontale nera. Ha i capelli ricci, una tolfa, ed un impugna una pistola. Successivamente il soggetto immortalato nel rullino del fotografo Tano D'Amico, sarà riconosciuto come un agente in borghese. Quell'immagine, in bianco e nero, venne stampata e diffusa in migliaia di poster dal partito radicale.

E come ogni anno i Radicali si sono presentati a Ponte Garibaldi per commemorare la morte della giovane e chiedere verità e giustizia.

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