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Mafia capitale, l'ex sindaco Alemanno rinviato a giudizio

L'ex primo cittadino sarà processato per corruzione e finanziamento illecito nell'ambito di uno dei procedimenti collegati al maxiprocesso di Mafia Capitale. Alemanno: "Ho la coscienza pulita e non ho nulla da patteggiare"

L'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sarà processato per corruzione e finanziamento illecito nell'ambito di uno dei procedimenti collegati al maxiprocesso di Mafia Capitale. Il rinvio a giudizio è stato stabilito dal gup, Nicola Di Grazia, dopo quasi tre ore di udienza e circa due di camera di consiglio. Il processo, che si svolgerà con rito ordinario, sarà celebrato dalla seconda sezione del Tribunale di Roma e inizierà il 23 marzo prossimo. 

Secondo la Procura, Alemanno avrebbe ricevuto 125 mila euro tra il 2012 e il 2014 per compiere atti contrari ai doveri del suo ufficio. La somma sarebbe stata sborsata anche da Salvatore Buzzi, in accordo con Massimo Carminati, e in gran parte versata alla Fondazione Nuova Italia, presieduta da Alemanno. In particolare, tramite Franco Panzironi, imputato nel maxi-processo Mafia Capitale, l'ex primo cittadino avrebbe ricevuto attraverso la sua fondazione 75mila euro a titolo di finanziamento per cene elettorali e altri 40 mila euro per il finanziamento della fondazione stessa. 

Questo il commento dell'ex sindaco di Roma alla notizia: "Non ho chiesto riti alternativi proprio per dimostrare pubblicamente la mia innocenza. Ho la coscienza pulita e per questo non ho nulla da patteggiare. Affronto quindi il rinvio a giudizio con animo sereno perchè sono fiducioso nell'operato della Magistratura e convinto che al dibattimento sarà accertata e provata l'assoluta correttezza del mio operato".

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