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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Mondo di mezzo, Alemanno assolto dall'accusa di corruzione

La sentenza emessa dalla Cassazione. L'ex sindaco: "Non c'è più quel fango che mi era stato tirato addosso. Finisce un incubo durato sette anni"

L'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato assolto dall'accusa di corruzione dalla Cassazione nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta Mondo di mezzo. Lo hanno deciso i giudici della Sesta sezione penale della Cassazione che hanno annullato senza rinvio le accuse per corruzione nei confronti di Alemanno. I giudici hanno deciso inoltre di far svolgere un nuovo processo di appello per rideterminare la pena, riqualificando il reato in traffico di influenze, per la vicenda dello sblocco dei pagamenti di Eur Spa. 

La pena richiesta

L'ex sindaco di Roma, presente all'udienza in Cassazione, era stato condannato in primo grado nel febbraio 2019 a sei anni, sentenza confermata in appello lo scorso 23 ottobre. Una pena quasi doppia rispetto alla richiesta del sostituto procuratore generale Pietro Catalani che aveva sollecitato per l'ex sindaco una condanna a 3 anni e 6 mesi.  Il procuratore generale Perla Lori nella requisitoria aveva chiesto di confermare la condanna a 6 anni nei confronti dell'ex sindacato, sollecitando un nuovo processo di appello limitatamente alle pene accessorie dell'interdizione dai pubblici uffici.

Il pronunciamento della corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità dell'ex sindaco di Roma in relazione al reato di finanziamento illecito. I giudici della sesta sezione penale con lo stesso verdetto hanno annullato un'ipotesi di corruzione per non aver commesso il fatto nell'ambito della gara sulla raccolta differenziata. Riqualificata invece in traffico di influenze e dichiarata prescritta l'ipotesi di corruzione in relazione al pagamento dei debiti Ama. Trasmessi invece gli atti alla Corte di appello di Roma per rideterminare la pena in relazione al traffico di influenze per la vicenda Eur Spa.

Le parole di Alemanno

Presente in aula, Alemanno alla proclamazione della sentenza ha abbracciato i familiari: "Credo che questa sentenza ridimensioni questa vicenda durata ben sette anni. Mi sono ritrovato prima mafioso e poi corrotto, adesso rimane un piccolo traffico di influenze che sarà la Corte di Appello a giudicare. Non c'è più corruzione - ha sottolineato l'ex sindaco - non c'è più quel fango che mi era stato tirato addosso. Finisce un incubo durato sette anni, e obiettivamente poteva essere evitato".

I legali dell'ex sindaco

Soddisfazione da parte degli avvocati della difesa, Cesare Placanica e Filippo Dinacci: "Non possiamo che dirci soddisfatti dell'esito del ricorso che ha annullato tutte le ipotesi di corruzione. La sentenza impugnata non prendeva atto di quanto già aveva statuito sulla vicenda dalla Corte di Cassazione e soprattutto non considerava che il Sindaco Alemanno, al di là del coinvolgimento, solo tramite Panzironi, in alcune specifiche e, a nostro modo di vedere, lecite vicende, era stato giudicato completamente estraneo alle contestazioni di associazione ipotizzate dalla Procura, peraltro solo in parte riscontrate dalle sentenze che si sono occupate della intera vicenda".

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