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Politica Tor Bella Monaca / Viale Duilio Cambellotti

VI Municipio, il consigliere dem si dimette: "Il Campidoglio deve ascoltare i problemi del territorio"

Gianfranco Gasparutto ha lasciato la carica di vicepresidente della commissione sociale

Alle ultime elezioni per il rinnovo del consiglio municipale è stato il più votato del centrosinistra. Da solo, in pratica, ha portato l’8% dei voti alla coalizione, confermandosi un punto di riferimento sul territorio del Partito democratico. Gianfranco Gasparutto, consigliere municipale del VI Municipio, ha deciso di dimettersi dal suo ruolo di vicepresidente della commissione sociale, sanità e bilancio per lanciare “un grido di allarme nei confronti del Campidoglio”.

Maggiori attenzioni

Gasparutto, ai microfoni di RomaToday, spiega il perché della sua decisione: “Serve più attenzione nei confronti di questo municipio da parte del Campidoglio. Il nostro è un territorio martoriato, il più povero della Capitale e con gli indicatori negativi più alti in merito alla vivibilità. Per questo voglio chiedere un maggiore ascolto a favore degli eletti sui territori che conoscono, meglio di altri, i bisogni e le esigenze delle persone che ci vivono”.

Indicatori negativi

Gasparutto entra quindi nel merito scattando una fotografia desolante delle attuali condizioni del sesto: “il reddito medio degli abitanti di questo municipio è la metà rispetto a quello di chi vive nel primo. I primi 100 dei Parioli hanno un reddito maggiore dei 30 mila abitanti di Tor Bella Monaca. Quasi il 40% delle case popolari è concentrato nel nostro municipio e la maggior parte attende interventi di manutenzione, con persone che vivono in condizioni disastrose. Abbiamo il più alto numero di persone agli arresti domiciliari, uno dei più grandi campi Rom e il più alto numero di famiglie criminali”.

Campidoglio sordo

Secondo il consigliere dem “c’è quasi un distacco da parte del Campidoglio. Nonostante io sia un rappresentante importante del Pd sul territorio proprio in virtù dei risultati elettorali ottenuti nessuno mia ha mai chiamato per avere un confronto o per capire di cosa c’è bisogno.  Ci sono mancanze anche nei rapporti degli altri consiglieri visto che molte volte veniamo a sapere le cose direttamente dai giornali”.

Dare un segnale

“Non vedo una scossa – continua Gasparutto – non c’è la manutenzione del verde, occorre ripartire con la manutenzione stradale ma sembra sempre tutto fermo oppure che va tutto molto lentamente. Non c’è un cambio di passo. Con le mie dimissioni non volevo contestare il partito ma mandare un segnale”.

Nessuna reazione

Peccato che, diversi giorni dopo le dimissioni di Gasparutto, non ci sia stata la benché minima reazione, né amministrativa né, tantomeno, politica: “nessuna reazione, per ora il mio gesto non è servito – ammette il consigliere – spero, però, di essere riuscito anche a dare uno “schiaffo” anche ai giovani consiglieri della maggioranza. Qui tutti cercano un titolo, una delega. Noi, in realtà, siamo stati eletti per servire il popolo. Oggi, ad esempio, ci sarà un consiglio per eleggere il nuovo presidente dell’assise. Una perdita di tempo causata da una maggioranza che dovrebbe litigare di meno. Il mio appello – conclude Gasparutto – è rivolto a tutti. Serve litigare meno, cercare di meno titoli o cariche e lavorare di più per un territorio che ne ha veramente bisogno”.

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