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Comandante dei vigili solo per un mese: ecco come è nato il passo indietro di Gerometta

Capo in pectore, in mattinata la decisione di rifiutare. Niente a che vedere con lo sciopero disegnato dall'Arvu e smentito dal sindacati

"Lo sciopero delle multe? L'odio dei sindacati? Mi viene da ridire: dietro la mia scelta non c'è nulla di tutto ciò". Paolo Gerometta è sereno. Da due ore sa che non sarà lui il nuovo comandante generale della polizia locale di Roma Capitale. Una scelta sua, non una decisione della sindaca. Già, perché il Generale prestato all'amministrazione capitolina parla di decisione maturata una volta ricevuta la proposta formale di incarico. 

Ma cosa è successo e perché il rifiuto? Secondo quanto risulta a RomaToday l'ordinanza era già pronta (l'abbiamo anche potuta consultare, ndr), firmata dai tutti i dirigenti coinvolti, dal direttore del personale Angelo Ottavianelli, all'assessore al personale De Santis, al direttore generale Giampaoletti. Tutti d'accordo sul nome di Gerometta, ma con un piano che non ha trovato d'accordo il diretto interessato. Al Generale sarebbe stato proposto un incarico di un mese, da qui a fine 2020. Chiediamo: "Se le dico che dietro il suo passo indietro c'è la durata dell'incarico di un mese...". Gerometta sorride, sospira e risponde: "Lascio a lei le valutazioni". 

Secondo quanto risulta a RomaToday l'idea della sindaca Raggi, maturata dopo il servizio di Report, era di concludere il 2020 con Stefano Napoli comandante. Alla scadenza naturale del mandato poi si sarebbe proceduto all'incarico ad Ugo Angeloni. Appreso per vie non ufficiali di questo piano, Napoli avrebbe anche per questo deciso di rimettere l'incarico e di offrire alla sindaca la possibilità di rimuoverlo subito. Spiazzata, la prima cittadina ha preso tempo, per poi partorire il piano B: concludere l'anno con Gerometta comandante ad interim e poi affidare il comando ad Angeloni. 

Il Generale Gerometta, legato ormai da due anni al Corpo, sarebbe stato entusiasta dell'incarico. "Lo era", raccontano fonti a RomaToday, "già a luglio quando si è fatto il suo nome per sostituire Antonio Di Maggio. La scelta però ricadde su Napoli". Nelle ultime ore rispondeva al telefono, e mettendo la parte la scaramanzia, ringraziava degli auguri per la nomina. Questa mattina però qualcosa è cambiato. Dal Campidoglio gli è stato infatti comunicato dell'incarico di appena un mese e lui, con garbo, ha deciso di fare un passo indietro. 

E a chi collega la sua decisione al ventilato sciopero apparso sulla stampa nella mattinata risponde: "Le mie valutazioni non hanno alcun legame con il rischio di scioperi da parte del corpo dei Vigili. La notizia è priva di ogni fondamento, innanzitutto perché il rischio di scioperi non esiste, viste le dichiarazioni di oggi dei sindacati. Notizie come questa hanno un solo fine: quello di screditare e di destabilizzare il corpo della polizia locale. Il mio passo indietro è stato dettato da un grande amore e rispetto per il corpo della polizia locale".

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