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Gay Pride 2009: il Comune di Roma nega il patrocinio

Il Sindaco Alemanno: “E' una manifestazione di tendenza, non possiamo concedere il patrocinio”. Valeriani (PD): “Strana logica quella di concedere il logo a Casa Pound e rifiutarlo al Gay Pride”

Anche quest'anno il Comune di Roma non patrocinerà l'edizione romana del Gay Pride che si svolgerà il 23 giugno prossimo. Ad annunciarlo è stato oggi il Sindaco Gianni Alemanno che ha spiegato i motivi del rifiuto: “Non daremo il patrocinio al Gay Pride, così come non lo abbiamo dato lo scorso anno. Perché la consideriamo una manifestazione di tendenza in cui ci sono delle richieste specifiche che possono essere condivise e non condivise".

Il Sindaco ha comunque aggiunto che da parte del Campidoglio ci sarà tutto l'impegno affinchè tutto si svolga in maniera piena e tranquilla con tutto il supporto di servizi comunali come accade con tutte le manifestazioni".

Il primo cittadino ha spiegato infine che "il patrocinio va dato quando non si tratta di manifestazioni di tendenza ma per manifestazioni che danno voce a tutte le idee e i punti di vista e nel caso del Gay Pride  non è così".

La conferma del rifiuto ha scatenato la reazione dell'opposizione. Paolo Masini del Pd ha sottolineato come “in tutte le grandi Capitali europee il Gay Pride rappresenta un'occasione per l'affermazione dei diritti di tutti e per questo viene sostenuto dalle istituzioni che vedono nella manifestazione una straordinaria opportunità di promozione della città”.

Massimiliano Valeriani del Partito Democratico aggiunge poi di ritenere “strana la logica di Alemanno: concede il logo del Comune alle iniziative organizzate da Casa Pound, che fa proselitismo dell'ideologia fascista, mentre non vuole dare il patrocinio al Gay Pride, manifestazione pacifica che si batte contro le discriminazioni di tipo sessuale. Insomma, patenti istituzionali ai fascisti, chiusure agli omosessuali”.

Dal presidente di arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo arriva l'invito al Sindaco: "Invitiamo Alemannoa prendere parte alla manifestazione del Pride il 23  giugno. Così facendo, si renderebbe conto che si tratta di una manifestazione sui diritti e libertà di tutti".
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