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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Monte Mario / Galleria Giovanni XXIII

Galleria Giovanni XXIII chiusa, Roma teme la paralisi: "Ospedali e pronto soccorso rischiano isolamento"

Il tunnel è la strada più veloce per raggiungere Policlinico Gemelli, San Filippo Neri e Cristo Re. La preoccupazione della Regione Lazio: "Quadrante importante per assistenza ed emergnze"

Cinque mesi di chiusura per Galleria Giovanni XIII: 75 giorni di cantiere nella canna nord, quella in direzione Pineta Sacchetti, altrettanti per la sud che porta verso Salaria e Stadio Olimpico. 

Chiusura Galleria Giovanni XXIII 

Il quadrante nord ovest della città dal 20 gennaio resterà dunque, seppur in due fasi alternate, senza una delle sue arterie principali. 

I tre chilometri di tunnel, nella parte orientale prolungamento della Tangenziale Est, consentono infatti il congiungimento diretto tra Foro Italico e Corso Francia con via Cortina d'Ampezzo, Trionfale e Monte Mario. Il modo più veloce di raggiungere e fuoriuscire da quadranti popolati e trafficati.

Non solo per i residenti. Si perchè Galleria Giovanni XXIII per molti rappresenta il percorso più breve per raggiungere il Policlinico Gemelli, il Columbus,  l'ospedale San Filippo Neri e il Cristo Re

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Galleria Giovanni XXIII chiusa: "Ospedali isolati"

E' per questo che la chiusura del tunnel di Roma nord preoccupa anche la Regione Lazio. "La preventivata ipotesi di chiusura della Galleria Giovanni XXIII da parte dell'Amministrazione comunale di Roma deve tener conto della peculiarità in quel quadrante dell'emergenza sanitaria. In particolar modo in quella zona insistono diverse strutture ospedaliere tra le quali il DEA di II livello del Policlinico Gemelli, il DEA di I Livello dell'ospedale San Filippo Neri, il presidio ospedaliero Cristo Re (sede di pronto soccorso)" - ha sottolineato l'assessorealla Sanità e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato.

"Pertanto è opportuno che si verifichi l'impatto della prevista chiusura su queste strutture al fine di non pregiudicarne l'attività assistenziale e di emergenza. Stiamo parlando inoltre di un'arteria utilizzata dai mezzi dell'emergenza dell'Ares 118 in occasione degli eventi sportivi che si tengono presso l'area del Foro Italico e dello Stadio Olimpico. Ad oggi - ha aggiunto l'assessore - non abbiamo cognizione della viabilità alternativa e le strutture del servizio sanitario non sono state coinvolte". 

L'appello del Pd: "Rimandare chiusura tunnel"

Una chiusura, necessaria per lavori di manutenzione completa che così strutturali non venivano realizzati dal 2004, che rischia di far piombare buona parte di Roma nel caos. 

"Il Comune ascolti le richieste dei cittadini e della Regione Lazio e valuti prendendosi la responsabilità di realizzare gli interventi in altro periodo considerando anche la soluzione di un cantiere notturno. Non si tratta di polemiche, ma di saper gestire la complessità di una Città come Roma. Non si può tenere ostaggio un intero quadrante per mesi" - il suggerimento che arriva da Daniele Torquati, capogruppo Pd in Municipio XV. 

Galleria Giovanni XXIII piano mobilità alternativa

E già nel 2018 a chiedere in previsione del cantiere futuro, e oggi imminente, un piano della mobilità alternativo creando un tavolo tecnico con Polizia Locale e dipartimento era stato il consigliere Pd in XIV, Alessio Cecera: "La risposta fu che sapevano bene cosa stavano facendo. Il risultato è che oggi viene annunciata una chiusura totale di un senso di marcia per 75 giorni che avrà un impatto significativo sulla viabilità dell’intero quadrante. Inascoltato il suggerimento di procastinare l’intervento nel periodo estivo e di impostare un piano della viabilità alternativo per la durata del cantiere”.

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Galleria chiusa 150 giorni: Roma teme la paralisi

Con la chiusura per 150 giorni della Galleria Giovanni XXIII Roma teme traffico paralizzato e mobilità in tilt. Già avviata la petizione online dei cittadini che chiedono di rimandare l'intervento nel periodo estivo. 

Una richiesta avanzata anche da Fratelli d'Italia. "Crediamo che i lavori vadano fatti ma diversamente, riducendo la tempistica, offrendo un piano alternativo di viabilità e modificandola a seconda dei flussi di traffico nelle ore di punta, lasciando una delle due gallerie in uso, quando l'altra é in manutenzione, come per anni abbiamo avuto la monogalleria sulla tangenziale sotto il Fleming, con le quattro corsie che divenivano due. Magari occupandosi a questo punto anche delle infiltrazioni d'acqua e della manutenzione straordinaria degli impianti antincendio, segnaletica vie di fuga, idranti, colonnine SOS, ecc. che sono in evidente stato di degrado e non idonei allo scopo, e per evitare ulteriori futuri lavori. Siamo ancora in tempo per evitare un caos annununciato.

La Raggi - scrivono in una nota Lavinia Mennuni, Giorgio Mori con Agostino Casasanta, Giorgia de' Medici e Arnaldo Veggi - si fermi e ragioni sulla maniera migliore per conciliare l'esigenza dello svolgimento di tali lavori senza rovinare per quasi tre mesi la vita a chi abita o lavora a Roma nord". 

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