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"Il degrado di Roma rischia di alimentare il terreno per le attività criminali"

Il Prefetto Gabrielli in audizione in Commissione Antimafia traccia la mappa delle mafie a Roma. "I temi di Mafia Capitale non sono gli unici problemi e forse nemmeno i più gravi in questa zona"

La Mafia a Roma c'è ed ha più facce. Se il suo predecessore tendeva a minimizzare l'allarme anche dopo la prima ondata di arresti di Mafia Capitale, l'attuale Prefetto Franco Gabrielli non usa giri di parole, anzi. Nel corso dell'audizione in Commissione Antimafia è chiaro nella sua esposizione, nell'offrire una vera e propria mappa del fenomeno Mafia a Roma. E' altrettanto chiaro nel dire che Mafia Capitale non è l'unica faccia del fenomeno e forse neanche la peggiore. E' esplicito nel dire che l'attuale situazione di difficoltà della città, dove la parola d'ordine che regna sovrana è degrado, aiuta le mafie. 

IL DEGRADO - "I media nazionali ed esteri negli ultimi giorni hanno dato grande risalto al problema del degrado nel Comune di Roma che non solo incide sulla qualità della vita ma rischia anche di alimentare il terreno di coltura della criminalità organizzata". Secondo Gabrielli "nei singoli municipi il fenomeno si presenta con un andamento a macchia di leopardo che non risparmia neanche quartieri centrali o semicentrali. Sono però alcune periferie a soffrire maggiormente, come l'area del Pigneto dove negli ultimi giorni ci sono state due aggressioni nei confronti delle forze dell'ordine".

LA SPARTIZIONE DI ROMA - Ma cosa succede a Roma? Secondo il Prefetto "è in atto a Roma e provincia un processo di riconfigurazione dei sodalizi storici. Accanto all'attivismo dei referenti tradizionali, ci sono nuovi protagonisti soprattutto venuti dal sud e radicati a Roma". Questi "appaiono particolarmente propensi a dialogare tra loro, anche se provengono da zone diverse, per spartirsi i traffici". 

Una Mafia che si divide per zone e per sfere d'affari. "Particolarmente presente è la 'ndrangheta - sottolinea Gabrielli - Soprattutto le 'ndrine del crotonese e del reggino sono legate con la delinquenza romana e soprattutto con il clan dei Casamonica". "Dinamiche simili - ha proseguito - ci sono per la Camorra che si è stabilizzata in alcune zone, soprattutto all'Esquilino e a Ostiense". A Torbellamonaca, invece, il "traffico di droga è gestito dal clan Moccia" mentre a Ostia "è in mano a Cosa nostra". E i romani? Per Gabrielli non si deve poi dimenticare "la delinquenza romana, organizzata anche in consorterie di elevato spessore criminale capaci di fare alleanze. Come nel caso del clan dei Casamonica che riesce a sviluppare in diversi quartieri usura, spaccio" e altro. Inoltre "non è debellato il clan dei Fasciani" e sono "ancora attivi soggetti legati alla Banda della Magliana". 

MAFIA CAPITALE - In questo contesto si inserisce anche Mafia Capitale. Il commento di Gabrielli arriva a margine dell'audizione: "Dalle indagini risulta in modo chiaro come Mafia Capitale sia il prodotto originale e originario dell'evoluzione di alcuni ambienti della criminalità romana. Ne è una sintesi la figura del suo leader indiscusso, Massimo Carminati. I temi di Mafia Capitale non sono gli unici problemi e forse nemmeno i più gravi in questa zona". 

LA PROVINCIA - Un Gabrielli a tutto tondo però non sottovaluta l'allarme che viene dalla provincia. "In questi mesi non mi pare da sottovalutare il campanello d'allarme che risuona anche in altre località della provincia di Roma, dove di recente si sono verificati gravi espisodi di mala amministrazione e si è reso necessario procedere alla sospensione dei sindaci di Marino e Guidonia, entrambi destinatari di misure restrittive della liberta' personale nell'ambito di procedimenti penali per gravi fatti di corruzione. Roma e la sua provincia presentano fattori che continuano a renderle permeabili ai traffici illeciti delle organizzazioni criminali".

Quindi il suo lavoro su possibili commissariamenti: "Ho altri quattro comuni - Morlupo, Sacrofano, Castelnuovo di Porto e Sant'Oreste - che sono stati oggetto di accessi delle commissioni. Nei prossimi giorni definiremo una valutazione che porteremo all'attenzione del ministro".

BUZZI - E su Buzzi infine Gabrielli è chiaro: "Vorrei ricordare che stiamo parlando di un imputato che si difende. Parliamo di valutazioni che la Procura non necessariamente prenderà in considerazione".

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