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Alemanno: “Aumentare biglietto Atac. Pdl? Errore escludere Udc”

Alemanno parla del futuro del Pdl e del dopo Berlusconi immaginando i nuovi assetti. Su Atac dichiara: "Aumentiamo biglietto ma salvaguardiamo categorie più deboli"

Parla Alemanno dallo studio della trasmissione “In onda” su La7 e tocca diversi temi inerenti la capitale e il sistema delle alleanze politiche che dovranno caratterizzare il futuro della destra italiana.

ATAC - Quindi accarezza un tema che sta provocando grandi fibrillazioni in città, sia per gli utenti che per i lavoratori della grande azienda: Atac e l'aumento dei biglietti. Dichiara il sindaco: “A Roma stiamo facendo la stessa manovra che sta facendo Milano e cioé aumentando da un euro a un euro e mezzo il biglietto Metrebus, ma salvaguardando le categorie più deboli" - e aggiungendo che misure come questa comunque - "non bastano perché il problema sono i tagli della manovra".

STORACE E TERZO POLO -  Il sindaco di Roma,Gianni Alemanno immagina il futuro del Pdl, un partito in cui, ha detto, "credo ancora, ma mi pongo il problema del dopo Berlusconi". “Un errore che è stato fatto in questi anni è stato escludere l'Udc, perché un processo che crea un grande schieramento deve essere inclusivo e deve mettere insieme tutti i diversi pezzi dalla destra di Storace al Terzo Polo. La nuova aggregazione di centrodestra ha la Lega al suo interno ma non deve mettere in discussione né Roma né l'unità nazionale".

 Alemanno ha ricordato il momento in cui il Pdl nacque: "La nascita del Pdl - ha detto - fu una fusione a freddo, un'accelerazione che Fini e Berlusconi condivisero ma che spiazzò noi colonnelli. Fini non è mai entrato in gioco, non ha mai provato a indicare la strada del Pdl e poi un bel giorno, altrettanto a freddo, ha rotto senza spiegarne i motivi". Per Alemanno la conseguenza dell'uscita di Fini fu "l'indebolimento del quadro" anche perché "il condizionamento della Lega si fece più forte creando grossi scompensi: se non abbiamo fatto la riforma delle pensioni è stato per il veto della Lega".
Infine, un pensiero per Bossi: “Sì, sì è ovvio" che Umberto Bossi sia arrivato alla fine del suo ciclo all'interno della Lega. Per Alemanno all'interno del partito "ci sono persone che rappresentano il futuro di una Lega non secessionista, non populista ma un partito regionale che ha la sua importanza".”

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