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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il fronte anti-sfratti si compatta contro il prefetto: "No a tavoli esclusivi, il disagio abitativo è di tutti"

Al confronto del 26 gennaio non erano invitati i movimenti, così hanno disertato anche i sindacati. Domani corteo unitario per dire "no" agli sfratti e agli sgomberi

Il 26 gennaio il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi aveva convocato un tavolo di confronto a Palazzo Valentini per discutere del disagio abitativo, al quale avrebbero dovuto partecipare gli assessori alla Casa di comune e regione Zevi e Valeriani, le sigle dei proprietari (come Federcasa e Confedilizia) e quelle dei sindacati degli inquilini e abitanti (Sicet, Asia, Sunia, Unione Inquilini, Uniat). Non i movimenti per la casa. Per questo anche il resto dei sindacati (tranne Uniat) ha deciso di disertare. 

Una presa di posizione chiara: "Il fronte non si fraziona". E' questo il senso che accomuna un po' tutti i soggetti che hanno solidarizzato con i movimenti - e che domani sabato 29 gennaio si ritroveranno insieme al corteo contro sfratti e sgomberi - , chiedendo al Prefetto di riconvocare il tavolo considerando tutte le realtà che da anni lottano per il diritto alla casa, per gli sfrattati e per chi vive nelle occupazioni, ma anche per i senza dimora e chi si trova nelle baraccopoli. 

Unione Inquilini

"Non ci sono inquilini di serie A e di serie B - spiega a RomaToday Guido Lanciano, segretario romano di Unione Inquilini - tutti i cittadini e le famiglie che stanno a Roma hanno gli stessi diritti, sia che si trovino nelle occupazioni o siano sotto sfratto, sia che facciano parte di una qualche organizzazione o meno. Quando si discute di disabio abitativo si deve fare con tutti, prendendo in considerazione tutte le situazioni esistenti, altrimenti si rischia di trovare soluzioni ad hoc per ognuno, facendo anche delle differenze tra proprietari. Perché si può pensare che il grande proprietario abbia più voce rispetto al piccolo e così ottenga lo sgombero più facilmente". Lanciano attende risposte dal comune sulle soluzioni da mettere in campo per fronteggiare il disagio: "Vogliamo proposte concrete - conclude - perché ad oggi ancora non è stato detto come si interverrà, se si hanno le case da dare agli sfrattati e agli occupanti. Sappiamo solo che verranno finalmente spesi 50 milioni di euro per il contributo all'affitto del 2019 e 2020, ma non è questo che sblocca la situazione". Rincara la dose Silvia Paoluzzi, sempre di Unione Inquilini: "Non solo è sbagliato fare un tavolo che non tenga dentro tutte le realtà cittadine - spiega - ma è anche inutile farlo se non si mettono nel piatto gli alloggi. Dove lo facciamo il passaggio da casa a casa per gli occupanti e gli sfrattati? Comune e Regione devono aumentare il patrimonio pubblico". 

Sunia 

Emiliano Guarneri è il segretario di Sunia Roma e anche lui ha respinto la convocazione, chiedendo una nuova data: "Il tavolo dovrebbe essere omnicomprensivo - le sue parole - e quindi il Prefetto avrebbe dovuto riconvocarlo includendo anche i movimenti, cosa che abbiamo chiesto in una lettera. Ovvio che esistano temi specifici sui quali è sensato fare convocazioni singole, faccio l'esempio di Valle Fiorita per la quale non è utile chiamare 30 soggetti ma solo chi ha il polso della situazione. Ora però siamo in una fase in cui si devono stabilire criteri generali, fare diversamente è politicamente sbagliato e si rischia di innescare una guerra tra poveri".

Le occupazioni romane temono gli sgomberi e chiedono aiuto all'amministrazione Gualtieri

Asia Usb

"Quando gli attori più importanti e rappresentativi della città in crisi saranno convocati - fa sapere dal canto suo Asia Usb - e quando i termini entro i quali il problema verrà discusso saranno quelli che illustriamo da sempre, sarà nostra assoluta priorità prendere parte alla discussione". "Il passaggio da casa a casa dev'essere garantito ed attuato in tempo breve - torna a sottolineare l'associazione inquilini e abitanti - . Per fare ciò è palese che il patrimonio pubblico esistente è estremamente insufficiente così come carenti sono le risorse gestionali dedicate alla risoluzione del problema generale o delle varie contingenze che continuamente affliggono settori sempre più vasti della società".

Il Movimento per il diritto all'abitare

I Blocchi Precari Metropolitani alla notizia della convocazione del tavolo, non arrivata però per loro, avevano palesato il disappunto (chiamiamolo così) su Facebook: "Che dire di questa scelta? - si legge in un post - . Si intende mettere sul piatto soluzioni drastiche contro le occupazioni abitative e, quindi, servono complicità da verificare probabilmente. A pensar male quasi sempre si va vicino alla verità".

Domani quasi trenta realtà cittadine si troveranno a piazza Vittorio per un corteo di protesta, per dire "no" a sfratti e sgomberi. 

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