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Quirinale / Piazza Venezia

Roma saluta il "nuovo" presidente della Repubblica, frecce tricolori in volo. Il discorso di Gualtieri

Il volo sul vittoriano in occasione del giuramento di Sergio Mattarella

Il tricolore sul Vittoriano. Lo spettacolo nei cieli di Roma da parte delle frecce tricolori, la pattuglia acrobatica dell'aeronautica militare ha infatti salutato l'omaggio del presidente della Repubblica Mattarella al Milite Ignoto nel corso dell'insediamento bis del capo di Stato al Quirinale. 

Il discorso di Gualtieri 

Mattarella bis, che ha trovato il discorso del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, espresso dal primo cittadino romano proprio in piazza Venezia: "Signor presidente della Repubblica, è mio grande onore formulare a lei – a nome di Roma Capitale e dei suoi cittadini - gli auguri più rispettosi e più calorosi per l’altissimo incarico che il parlamento e i delegati delle regioni hanno deciso di rinnovarle - le parole del sindaco nel corso del suo discorso -. Sappiamo che questo secondo mandato costituisce per lei un sacrificio personale, un cambiamento inatteso delle prospettive di vita. Anche per questo vorrei esprimerle gratitudine e riconoscenza per la generosità e il senso di responsabilità che ha dimostrato nei confronti del paese. I romani l’hanno apprezzata in questi sette anni nello svolgimento del suo alto compito, così autorevole e rispettoso della costituzione".

"I romani le vogliono bene presidente - ha proseguito Gualtieri nel suo discorso -. Come del resto tutte le cittadine e i cittadini italiani. Lei ha rappresentato l’unità della repubblica con dignità e onore, e questo impegno ha raccolto larghi apprezzamenti in tutta Europa e nel mondo. La vocazione di Roma ha molto a che fare con l’unità. Unità dell’Italia. Unità dell’Europa. Apertura e dialogo con il mondo. Perché nel suo essere Capitale e luogo straordinario e unico di storia, di cultura, di religione, Roma convive con una speranza e un desiderio di universalità. Ciò che lei è stato capace di assicurare al paese, in stagioni travagliate, è diventata fiducia diffusa tra gli italiani e negli italiani. Ora c’è un tempo nuovo da vivere, da interpretare, da progettare". 

Un lungo discosrso in cui Gualtieri ha aggiunto: "Il suo nuovo mandato di presidente sarà proiettato sulle sfide che abbiamo di fronte, e che lei ha appena richiamato di fronte al parlamento nel suo straordinario discorso. La sfida di rilanciare uno sviluppo di qualità, inclusivo e sostenibile sul piano ambientale e sociale; la sfida di proseguire sul cammino dell’unità europea, consolidando e rafforzando la svolta che si è operata e che non va messa tra parentesi; la sfida di promuovere la pace e il dialogo tra i popoli di fronte ai minacciosi venti di scontro; la sfida di assicurare dignità a ogni persona; la sfida di rafforzare la qualità della nostra democrazia. In questo cammino impegnativo, siamo fiduciosi che la sua funzione di guida e di garanzia sarà sostenuta dalla matura partecipazione della comunità nazionale, di cui abbiamo avuto prova ogni giorno anche per il modo con cui ha affrontato e affronta la pandemia. Roma, Le assicuro Presidente, farà la sua parte, con tutto l’impegno dei suoi cittadini e della sua amministrazione".

"La Capitale sa di dover marciare speditamente, superando le sue emergenze e progettando il futuro. Un futuro che richiede lavoro costruttivo, passione, partecipazione, affermazione dei diritti, riduzione delle distanze e delle diseguaglianze. Roma è consapevole di avere una particolare responsabilità perché l’Italia colga le straordinarie opportunità che questa fase dischiude. Noi sappiamo che Lei sarà con noi, anche se da quel colle guarderà giustamente alle attese e alle speranze di tutti gli italiani. Sappiamo di avere un concittadino speciale. Noi saremo al suo fianco - ha concluso Gualtieri nel suo discorso - con il doveroso rispetto e con la certezza di contare sempre su una guida morale e civile di straordinaria umanità. Auguri di cuore, Presidente. Roma e l’Italia sono con lei".

Gualtieri e Mattarella-2

"L'impresa alla quale si sta ponendo mano richiede il concorso di ciascuno. Forze politiche e sociali, istituzioni locali e centrali, imprese e sindacati, amministrazione pubblica e libere professioni, giovani e anziani, città e zone interne, comunità insulari e montane. Vi siamo tutti chiamati". Le parole con cui Sergio Mattarella ha aperto il suo secondo mandato al Quirinale con un lungo discorso di insediamento davanti al Parlamento in seduta comune con la presenza dei delegati regionali che hanno partecipato all’elezione.  

Insieme al richiamo alla responsabilità il presidente della Repubblica ha calcato la mano nel suo discorso al richiamo alla dignità, declinata nel contrasto alle morti sul lavoro e alla violenza sulle donne, alla necessità di contrastare la tratta degli esseri umani, il razzismo e l'antisemitismo. Ma anche a contrastare le mafie e il sovraffollamento delle carceri. "Dignità è diritto allo studio, lotta all'abbandono scolastico, annullamento del divario tecnologico e digitale". Ma dignità è anche "rispetto per gli anziani che non possono essere lasciati alla solitudine, privi di un ruolo che li coinvolga". Dignità, aggiunge poi, "è contrastare le povertà, la precarietà disperata e senza orizzonte che purtroppo mortifica le speranze di tante persone". Dignità è non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità",

Il giuramento del presidente della Repubblica

Alle 15:30 di oggi 3 febbraio 2022 Sergio Mattarella ha quindi giurato sulla costituzione ed è stato riconfermato per altri 7 anni presidente della Repubblica italiana. "Il Parlamento ha fatto la sua scelta e non posso sottrarmi a una chiamata per quanto inattesa" ha detto Mattarella.

"In aderenza alle scelte della nostra costituzione, la repubblica ha sempre perseguito una politica di pace. In essa, con ferma adesione ai principi che ispirano l'Organizzazione delle Nazioni Unite, il Trattato del Nord Atlantico, l'Unione Europea, abbiamo costantemente promosso il dialogo reciprocamente rispettoso fra le diverse parti affinché prevalessero i principi della cooperazione e della giustizia Da molti decenni i paesi europei possono godere del dividendo di pace, concretizzato dall'integrazione europea e accresciuto dal venir meno della guerra fredda. Non possiamo accettare che ora, senza neppure il pretesto della competizione tra sistemi politici ed economici differenti, si alzi nuovamente il vento dello scontro; in un continente che ha conosciuto le tragedie della Prima e della Seconda guerra mondiale". "Dobbiamo fare appello alle nostre risorse e a quelle dei paesi alleati e amici affinché le esibizioni di forza lascino il posto al reciproco intendersi, affinché nessun popolo debba temere l'aggressione da parte dei suoi vicini". 

Una standing ovation unanime ha segnato il passaggio in cui il presidente Mattarella ha sottolineato la necessità per il parlamento di esaminate gli atti del governo. Un buffetto alla prassi degli ultimi governi che hanno abusato di decretazioni d'urgenza e fatto ricorso oltre misure alla approvazione di provvedimenti chiedendo la fiducia. 

Altra standing ovation dell'aula di Montecitorio al passaggio del discorso in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato l'attrice Monica Vitti, scomparsa ieri.

"La pari dignità sociale è un caposaldo di uno sviluppo giusto ed effettivo" ha proseguito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento  .Le diseguaglianze non sono il prezzo da pagare alla crescita. Sono piuttosto il freno di ogni prospettiva reale di crescita. Nostro compito - come prescrive la Costituzione - è rimuovere gli ostacoli. Accanto alla dimensione sociale della dignità, c'è un suo significato etico e culturale che riguarda il valore delle persone e chiama in causa l'intera società".

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