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Caso Fiorito: possibile sospensione, la procura indaga sui conti

L'ex capogruppo del Pdl alla Pisana rischia la sospensione. La procura continua le indagini: peculato o appropriazione indebita potrebbero essere le ipotesi di reato

Giorni difficili alla Pisana, colpita in questi giorni dagli scossoni interni alle dinamiche del Pdl e dal “caso Fiorito” che dall'aula consiliare è già passato negli uffici della procura che sta indagando su bonifici e conti dell'ex capogruppo del Pdl.

L'INDAGINE - Gli inquirenti vogliono vederci chiaro: i pm della Procura di Roma potrebbero chiedere verifiche sui bonifici del Pdl in Regione in modo da chiarire se Fiorito abbia aperto alcuni conti presso banche spagnole intestandoli a se stesso anche se al momento, da quanto si apprende a piazzale Clodio, non è stata formalizzata l'apertura di un fascicolo.
In base a quanto filtra da piazzale Clodio, all'attenzione del procuratore, Giuseppe Pignatone e dall'aggiunto Nello Rossi c'è una bozza preliminare di una informativa dell'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia su movimenti di denaro sospetto, trasferito all'estero, negli ultimi due anni. Peculato o appropriazione indebita potrebbero essere le ipotesi di reato prese in considerazione. Non è escluso che l'intero incartamento venga trasferito al procuratore aggiunto Alberto Caperna, che coordina il pool di pm sui reati contro la pubblica amministrazione. Gli inquirenti attendono, adesso, l'informativa completa da Bankitalia per poi affidare agli uomini della Guardia di Finanza ampia delegata con l'obiettivo di verificare se ci siano profili penali nelle presunte attività dell'ex capogruppo.

FIORITO - L'ex capogruppo si difende dalle accuse e dichiara: “Continuano ad apparire su un noto quotidiano articoli non basati su fatti reali. Questo giornale continua a pubblicare contenuti privi di verità non ai fini della trasparenza, ma con il rischio di supportare alcune lotte politiche interne al nostro partito".
Quindi esclude di aver usato i soldi del gruppo per pagare spese personali o suoi viaggi: "Non mi è mai capitato di pagare con soldi pubblici, in particolare del gruppo Pdl, né viaggi né soggiorni di lusso Chi ha informato i giornali avrebbe dovuto mettere in evidenza che ogni operazione è stata regolarmente registrata in entrata e inserita nei bilanci approvati e conservati presso il Consiglio. Così come non si possono far passare come 'ingenti' somme di denaro le poche migliaia di euro, anche quelle rendicontate a bilancio, utilizzate come rimborso spese ai militanti per attacchinaggio. Anche per queste operazioni si troverà riscontro attraverso regolare ricevuta. E ancora, sull'unica carta di credito del gruppo Pdl, risulterà solo la spesa delle due cene di Natale fatte con i consiglieri regionali. Mi piacerebbe vedere stampata e pubblicata la ricevuta di questi 'eventi' - afferma ancora Fiorito - cosa che Battistoni può immediatamente fare a conferma di quanto da me sostenuto.”
Infine si dichiara vittima di un attacco personale: “Scendendo così in basso, è evidente che questa operazione rappresenta una vera e propria campagna denigratoria e una strategia politica volta a colpire la mia persona. A mio avviso si dovrebbero affrontare ben più importanti problemi come quelli che ci apprestiamo a prendere in esame domani in commissione Bilancio, dove verrà ascoltato il presidente del Consiglio regionale. Tutto il resto - conclude - verrà chiarito durante una conferenza stampa nei prossimi giorni".


Al di là delle dichiarazioni, per sapere quale sarà il destino di Fiorito che rischia la sospensione ed un'eventuale azione penale se i pm dovessero proseguire l'iter delle indagini, si dovrà attendere l'esito della riunione di oggi per capire la strada che il Pdl del Lazio vuole intraprendere.
In questa direzione vanno anche le affermazioni del senatore Pdl Andrea Augello affidate al suo profilo Facebook in cui invita alla cautela: “Molti mi chiedono di intervenire pubblicamente su quello che sta accadendo nel gruppo regionale. Lo farò quando mi sarà più chiaro cosa sia effettivamente accaduto".
Ieri Augello ha incontrato Renata Polverini, ma non ha rilasciato dichiarazioni in merito. Invece si è concentrato sul dibattito fin troppo acceso nel Pdl laziale: “Il violento scontro comunicativo che ha dilaniato il Gruppo della Pisana e l'enormità delle accuse che si sono scambiati i protagonisti inducono alla massima attenzione nel non alimentare ulteriormente un clima inqualificabile e grande rigore nel chiedere al coordinamento regionale di approfondire ogni singolo aspetto di questa vertenza. Se verranno confermate procedure censurabili nella gestione delle risorse del Gruppo o, peggio, condotte penalmente sanzionabili - aggiunge - sarò il primo a far sentire la mia voce per chiedere provvedimenti esemplari contro i responsabili. Fino a quel momento non intendo prendere le parti di nessuna delle tesi in campo: in queste cose non ci sono logiche di schieramento. Se qualcuno ha sbagliato, confondendo i suoi soldi con quelli del Gruppo o della Regione, di certo non può restare impunito. Se invece siamo di fronte a pure invenzioni - conclude Augello - qualcuno deve capire che in un partito normale non si trasforma una polemica interna in un'ordalia o in pura diffamazione dell'avversario. Aspettiamo e vedremo".

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