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Dopo anni di scontri interni Zicchieri dice addio alla Lega: "Salvini sleale"

Il deputato salviniano di Terracina passa al gruppo Misto. Da tempo era in rotta con l'altro deputato, coordinatore del Lazio, Claudio Durigon

Un addio che non sorprende granché i più addentro alle dinamiche di partito. Francesco Zicchieri, deputato numero due della Lega, di Terracina, esponente di spicco del Lazio, lascia il partito dopo anni di malumori e dissidi interni. Un divorzio annunciato prima nella chat dei dirigenti regionali e poi spiegato a Il Foglio: "Salvini non è stato leale nè affidabile". 

Il perché dello strappo 

La rottura, di quelle insanabili, è con il leader. La goccia che ha fatto traboccare il vaso riguarda il dipartimento allo Sport. "Il mio impegno non è stato riconosciuto né nei tavoli né come referente" ha raccontato il deputato, già passato al gruppo Misto. La guida del dipartimento è stata data da Salvini a Luigi Mastrangelo, ex campione di volley e candidato alle comunali di Cuneo. Un affronto che Zicchieri non ha retto. Certo in passato lo strada dello scontro era stata già ampiamente spianata. 

"Quattro anni fa Zicchieri era il coordinatore della Lega nel Lazio, braccio destro allora di Salvini. Nel tempo ha perso peso" raccontano fonti interne al partito. Al suo posto si è fatto strada l'onorevole Claudio Durigon, che lo ha poi sostituito sia alla guida del partito del Lazio che a fianco del leader Salvini. Da qui le continue lamentele di Zicchieri, e il progressivo isolamento rispetto al resto della ciurma. Che oggi non sembra risentire particolarmente del suo addio. 

"Diciamo che non è proprio un argomento prioritario" commentano dirigenti locali ai margini degli Stati generali della Lega in corso questa mattina a Roma. Un evento articolato tra dibattiti e tavoli programmatici per tentare di rilanciare il partito, non solo sul territorio. "È l'inizio di un percorso di ascolto e confronto con il Paese reale, da nord a sud, che partirà con l'evento di apertura a Roma e proseguirà in tutte le regioni italiane - si legge nell'invito arrivato ai vari esponenti di partiti chiamati a partecipare - al fine di individuare i grandi problemi e le possibili soluzioni e proposte dei territori, interpretando al meglio le priorità ed elaborare proposte concrete per la ripresa dell'Italia". 

La grande crisi della Lega a Roma

Insomma, l'addio di Zicchieri non trova grande seguito nel dibattito interno. Pochissimi tra l'altro, a quanto risulta a RomaToday, i commenti alla notizia nelle varie chat interne. I problemi, come si dice, sono ben altri nella Lega locale. L'emorragia di esponenti territoriali, ultima la consigliera Laura Corrotti, passati negli ultimi mesi in Fratelli d'Italia racconta di un partito in crisi profonda dal flop delle ultime elezioni amministrative romane. Un fallimento che per molti andava affrontate a viso aperto, con un'analisi del voto serio che nei fatti è mancata. E serviva un "mea culpa" mai arrivato dai vertici. Un far finta di nulla che sta costando caro alla tenuta del partito nel Lazio e potrebbe costare caro ai leghisti alle prossime elezioni regionali. 


 

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