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Elezioni Regionali

I dubbi di Rocca sul termovalorizzatore imbarazzano il centrodestra

Il candidato presidente: “Da solo non è soluzione e l’ubicazione scelta è sbagliata”

Il termovalorizzatore per Roma scalda la campagna elettorale per le elezioni regionali e agita la coalizione di centrodestra. La Lega qualche mese fa aveva tappezzato la città con i manifesti per un sì (gigante) al termovalorizzatore. Il gruppo capitolino di FdI si è sempre detto d'accordo, a tal punto da isolare i dubbiosi della corrente di Fabio Rampelli, che anche per il no al termovalorizzatore ha perso la chance di correre per la Regione. Il candidato presidente Francesco Rocca non è apparso però così convinto. 

“Il termovalorizzatore da solo non è la risposta. Inoltre per dove è ubicato dico che la viabilita lì è chiusa. E credo che servirà in maniera minima" - ha detto Rocca nella conferenza stampa di presentazione. La prima per il lancio della candidatura. 

La posizione di Rocca sul termovalorizzatore

Esternazioni che hanno imbarazzato la coalizione tanto che l’ex presidente della Croce Rossa è stato costretto a precisare la propria posizione con una nota: “Non ho proferito alcun 'no' alla termocombustione. La mia posizione è chiara: basta con le discariche e chiudere il ciclo dei rifiuti. Ma non dobbiamo limitarci a pensare che bruciare i rifiuti sia l’unica soluzione, è necessario pianificare e mettere in atto una riorganizzazione seria della raccolta e lavorazione dei rifiuti nel Lazio che parta dal miglioramento sostanziale dell'attuale sistema di raccolta differenziata, visto che al momento la Regione si attesta al 18esimo posto sul territorio nazionale. Una delle peggiori. E ricordo che l’Europa impone il  principio dell’economia circolare che significa, tradotto, recuperare le materie prime dai rifiuti per non impoverirne il pianeta. Dunque - ha specificato Rocca - sì alla chiusura del ciclo dei rifiuti con la combustione, ma con impianti proporzionati allo scopo e ubicati nelle località giuste. Quindi non sono affatto contrario, non l’ho mai detto stamattina (ieri ndr), ma ho fortissime riserve sull’ubicazione scelta dal Sindaco Gualtieri che penalizza un territorio meta di pellegrinaggi internazionali verso il Santuario del Divino Amore con campagna romana e strade storiche circostanti tutelate”.

La reazione di Azione e Italia Viva

Dure le reazioni dei sostenitori alla presidenza della regione di Alessio D’Amato. “Direi che tutti i romani dotati di un minimo di cervello hanno un’ottima ragione per non votare Rocca alle elezioni del Lazio. Tra l’altro dimostra di essere un Michetti bis. Il Termovalorizzatore serve a chiudere il ciclo dei rifiuti” - il tweet di Carlo Calenda. 

“Ma la Lega che a maggio tappezzava Roma con manifesti per il  "sì’’ al termovalorizzatore,  definendola "l'unica soluzione", lo sa che il loro candidato Rocca è contrario? Li hanno informati? Perchè prendere così impunemente in giro i cittadini? Con quale credibilità pensano di governare la Regione?  I cittadini italiani e laziali - scrive invece Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera dei Deputati - non meritano tanta approssimazione e cialtroneria: noi lavoreremo perché buongoverno e affidabilità consentano al Lazio di mantenere quella centralità che gli compete".

"Comincia davvero male la campagna elettorale del candidato della destra per la Regione Lazio: Rocca in ossequio ai diktat di FdI dice no al termovalorizzatore, indispensabile per Roma. È la stessa posizione di Conte e della Raggi, i suoi alleati occulti. Insieme - dice Luciano Nobili, coordinatore di Italia Viva nel Lazio - vogliono lasciare Roma sprofondare nei rifiuti e nel degrado. Per non parlare della mancata rappresentanza di genere: 15 esponenti, tutti uomini". 

E sul termovalorizzatore è già scontro aperto con il Campidoglio. “Come hanno reso evidente le difficoltà di questi giorni, con l'aumento a dismisura della produzione dei rifiuti nelle festività natalizie, Roma - ha sottolineato Sabrina Alfonsi, assessora comunale al Ciclo dei Rifiuti - ha bisogno di realizzare al più presto un sistema di impianti articolato in grado di trattare tutte le frazioni di rifiuto differenziato, e di un termovalorizzatore per chiudere in autonomia il ciclo dei rifiuti, minimizzando il ricorso alle discariche. Chiunque affermi il contrario nega la realtà dei fatti". 
 

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