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Forze di Polizia in piazza del Popolo domani: "Basta aggressioni contro la divisa"

Consap, occorre un cambio di rotta, per restituire dignità alla divisa che indossiamo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Forze di Polizia in piazza a Roma: Consap, occorre un cambio di rotta, per restituire dignità alla divisa che indossiamo “Una nutrita delegazione della Consap domani, mercoledì 14 ottobre dalle ore 10, sarà in piazza del Popolo a Roma per dire basta alle aggressioni contro le forze di Polizia”. Sarà pacifica e nel rispetto delle normative anti Covid ma determinata nel chiedere al Governo di cambiare rotta; così il Segretario Generale Nazionale del sindacato di polizia Consap Cesario Bortone inquadra le motivazioni che domani vedranno in piazza del Popolo personale in divisa di tutto il comparto sicurezza ad ordinamento civile, libero dal servizio, proveniente da tutta Italia. “Non è una manifestazione contro – prosegue Bortone – ma solo la volontà di ridare dignità alla divisa che indossiamo, mai come in questo momento messa a rischio, introducendo tutele e garanzie per l’unica professione che in tempo di pace accetta il rischio di non poter tornare a casa la sera, per difendere la libertà e la democrazia”. Chi si diletta nelle statistiche – prosegue la Consap – ci dice che in media ogni giorno 8/10 operatori in divisa si fanno refertare in pronto soccorso per aver subito un’aggressione durante lo svolgimento dei compiti d’istituto, ci stanno trasformando da “servitori in servi” come dice un altro dello slogan che grideremo in piazza domani. “Non sono le aggressioni che ci fanno paura – prosegue Bortone – ma il lassismo imperante frutto di un graduale ma inesorabile svilimento della nostra professionalità, che arriva alla società civile ma che parte dalle istituzioni le stesse che da undici anni non rinnovano la parte normativa del contratto dove sono inserite quelle indennità che motivano il sacrificio, quelle istituzioni che considerano i fondi per la sicurezza un costo e non un investimento, quelle istituzioni che anche in tempo di Covid considerano lo sputo contro un operatore in divisa un fatto di tenue gravità, le stesse istituzioni che non hanno mai aderito al fondo di previdenza complementare, che condannerà, chi di noi riuscirà ad andare in pensione, ad una vecchiaia da nuovi poveri. “Per noi la divisa è e deve rimanere super partes, un baluardo all’illegalità al servizio del paese, non accetteremo strumentalizzazioni politiche, il nostro è un appello alla parte sana di questo Paese: “Maggiori tutele e motivazioni per le Forze di Polizia più sicurezza per i cittadini”.

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