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Regione, dopo la mancata sfiducia Forza Italia si spacca: la cacciata della Cartaginese lacera i forzisti

Tutti contro il capogruppo Aurigemma: "Ritiri la nota di espulsione, non ha consultato il gruppo"

E' finita in un nulla di fatto, ma ha messo in luce nuovi strappi e tensioni nell'opposizione. La mozione di sfiducia in regione Lazio, respinta dopo aver fatto tremare la poltrona del presidente Nicola Zingaretti, ha spaccato il gruppo dei quattro consiglieri di Forza Italia.

L'azzurra Laura Cartaginese, assente al voto, si è schierata a sorpresa tra i salvatori del presidente dem, sconfessando pubblicamente il suo capogruppo Antonello Aurigemma - "non mi rappresenta più" - che per tutta risposta l'ha espulsa dal partito con una nota protocollata il 5 dicembre, firmata e indirizzata alla presidenza del Consiglio regionale. 

Ma la frattura, ad oggi, non è solo tra i due. "Quella nota non ha valore, non c'è stata nessuna assemblea del gruppo e nessuna deliberazione comune". Lo sfogo a RomaToday è del consigliere regionale Giuseppe Simeone, che ad Aurigemma non le manda a dire: "Non ci sono fratture perché non si è discusso insieme di niente. Gli ho chiesto già di ritirarla e convocare davvero l'assemblea". Con lui anche l'altro esponente del gruppo regionale Pasquale Ciacciarelli. 

Entrambi hanno sottolineato l'opportunità di coinvolgere nella decisione anche il coordinatore regionale, Claudio Fazzone. Che invece non è stato interpellato. Ed era già stato ignorato anche nella richiesta di ritirare la mozione quando emerse chiaramente che mancavano i numeri in aula. Ragion per cui potrebbe non appoggiare Aurigemma. Insomma, un quadro più che instabile, con il capogruppo dei forzisti che rischia di ritrovarsi presto isolato.  

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