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Forum Europeo sull'immigrazione "Lo straniero"

Grande successo di presenze sabato 24 febbraio per il Forum Europeo sull’Immigrazione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Grande successo di presenze sabato 24 febbraio per il Forum Europeo sull’Immigrazione: “Lo straniero. Inquietudine soggettiva e disagio sociale nel fenomeno dell’immigrazione in Europa” ospitato nella gremita Sala Conferenze della Biblioteca Nazionale di Roma. L’appuntamento è stato un momento di ascolto, di riflessione, di di-scussione aperta e di confronto su quanto accade in questo momento nel mondo e in Eu-ropa sul tema immigrazione tra istituzioni, personalità del mondo ecclesiastico, rappresen-tanti di Enti e Associazioni impegnate in prima linea nel campo dell’immigrazione e orga-nizzazioni internazionali, come Fao, Caritas, Medici senza Frontiere, Comunità di Sant’Egidio, personalità della stampa e della cultura. Una giornata densa di interventi, una scaletta di contributi da parte di tutto il mondo im-pegnato in prima linea sul fronte immigrazione. “Questa giornata è stata organizzata perché gli psicanalisti prendano la misura della situa-zione attuale, facendo parlare le persone responsabili che lavorano in questo settore. Evi-dentemente – ha spiegato Antonio Di Ciaccia dell’Istituto Freudiano - un primo o-biettivo è stato capire qual è il posto dello psicanalista nella cosa pubblica. Era un interes-se preciso di Lacan. Lo psicanalista non è per un partito o per un altro, ma deve essere un po’ come il sale della situazione, cercare di capire e di interpretare quello che succede. Oggi ci troviamo in un momento di cambiamenti che mettono in crisi il nostro assetto co-munitario. Tocca al politico agire in modo oculato, scaltro se si vuole, ma non senza quella prudenza che secondo Aristotele era il dovere del politico, e per Lacan è la virtù propria dell’analista”. “Quello migratorio sta diventando un fenomeno globale che interessa gran parte del mon-do, e non più solo alcuni stati dell’Africa. Ecco perché non soltanto l’Unione europea ma anche l’Onu deve interrogarsi su questa emergenza. Si tratta di un’emergenza che, secondo i sociologi, è destinata a durare ancora per almeno altri 30 anni, cambiando profonda-mente il volto delle nostre società”. Ha detto il vescovo ausiliare di Roma e presidente del-la Fondazione Migrantes, Mons. Guerino Di Tora a margine dei lavori del forum. L’esperienza sul campo nelle parole appassionate di Pietro Bartolo, responsabile del pre-sidio sanitario di Lampedusa, conosciuto ai più come “il medico di Lampedusa”, protagoni-sta del lungometraggio Fuocoammare (Orso d’oro al Festival di Berlino). “Purtroppo siamo bombardati quotidianamente da cattive notizie che descrivono queste persone, questi immigrati come alieni, come mostri, come persone da cacciare via. La gente non è cattiva è cattivamente informata. Si può convivere e abbiamo il dovere di far-lo. Sono persone normali, sono persone come noi, don, e uomini e bambini che hanno ab-bandonato tutto quello che avevano: i loro affetti, la loro terra. Io non credo che ci sia nessuna persona che abbandoni la propria casa, la propria terra se non è costretto. Loro sono costretti dalla guerra, dalla violenza, dalle persecuzioni, dalla miseria, dalla fame. “Alcuni Paesi, in questi anni, non hanno dato prova di solidarietà sui migranti. Se da un la-to il regolamento di Dublino prevede che ogni nazione europea debba gestire e ammini-strare da sé l’arrivo degli stranieri, dall’altro ha dato luogo a grandi disuguaglianze nei programmi di accoglienza. E l’impressione è che non ci sia alcuna volontà politica di rive-dere questo sistema”. Così Antoine Cahen, parlamentare europeo e membro della Com-missione per la giustizia. Il nodo, secondo Cahen è proprio questo: “In Europa manca una politica dello straniero, bisogna allargare il campo del diritto d’asilo, integrando le compe-tenze degli Stati sovrani”. Il Forum, a cura di curato di Jacques-Alain Miller erede testamentario dell’Opera di Jac-ques Lacan, di Miquel Bassols Presidente della Associazione Mondiale di psicoanalisi, di Domenico Cosenza presidente dell’Eurofederazione di psicoanalisi, degli psicoanalisti E-ric Laurent e Antonio Di Ciaccia, traduttore e curatore dell’Opera di Lacan in Italia, è stato organizzato dall’Associazione Mondiale di Psicoanalisi, dall’Eurofederazione di Psicoanalisi e dalla Scuola Lacaniana di psicoanalisi, in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e l'Istituto Freudiano per la clinica, la terapia e la scienza. Numerosi i patrocini istituzionali e le partnership con le principali istituzioni in Italia, tra questi: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Senato della Repubblica, Regione Lazio, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Roma Capitale, Comunità di Sant’Egidio, Caritas, Ordine Provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri, FCEI (Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia), Mediterranean Hope, Institut Français Italia, Institut Français Centre Saint-Louis, Università degli Studi Palermo, Biblioteche di Roma, Ordine degli Psicologi del Lazio, Roma Multietnica.

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