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Fori pedonali: Meleo vuole riaprire ai bus, Marino lancia una petizione

L'ex sindaco: "Proteggiamo la cultura. No al ritorno di macchine e camion bar lungo i Fori Imperiali". La raccolta firme su Change.org dopo l'annuncio dell'assessora. Che non parla però di auto ma di mezzi pubblici

"Firmiamo tutti per proteggere la bellezza di Roma!". L'ex sindaco Marino, ormai patron della battaglia per i Fori Imperiali pedonali, reagisce al passo indietro di Meleo. L'assessore ai Trasporti ha deciso di proporre in giunta la revoca del provvedimento voluto dall'ex primo cittadino, entrato in vigore da ieri, per la chiusura dell'asse archeologico più famoso al mondo ad autobus e taxi. Niente mezzi pubblici fino al 4 settembre, ma l'assessore frena dopo le proteste di cittadini residenti che hanno lamentato la scarsa informazioni sulle deviazioni delle linee: "Non preoccupatevi, tempo qualche giorno e tutto torna come prima del 31 luglio". 

Ma i più strenui sostenitori dell'isola archeologica centrale insorgono. Chi ha appoggiato il modello "Fori come li ha visti Obama", traguardo finale di un percorso cominciato ad agosto 2013 con le prime chiusure e cambi di viabilità, grida allo scandalo. E il primo è proprio l'ex inquilino di palazzo Senatorio. Su Change.org ha lanciato oggi la petizione "proteggiamo la cultura. No al ritorno di macchine e camion bar lungo i fori imperiali", indirizzata alla sindaca Raggi e all'assessora Meleo. 

"Il 3 agosto 2013, poco più di un mese dopo le elezioni di giugno, la nostra giunta avviò la pedonalizzazione dei Fori Imperiali. Nei mesi successivi la notte, invece che con i fanali delle 40.000 automobili che li attraversavano quotidianamente, li illuminammo prima con gli spettacoli di Piero Angela e Paco Lanciano e poi con le luci di Francesca e Vittorio Storaro. Quel giorno - scrive il chirurgo - la giunta che guidavo decise di assumere un impegno semplice ma certamente storico. Proibire la presenza delle macchine e degli orribili camion bar per riqualificare l'intera area archeologica centrale".

A onor del vero è da precisare che la petizione dell'ex sindaco parla di "no al ritorno delle auto", ma nessuno ha mai accennato al ripristino del traffico privato. La titolare ai Trasporti ha annunciato lo stop del provvedimento riguardante bus e taxi fino al 4 settembre. La ragione, o almeno quella ufficialmente comunicata, sarebbe da ricercare nelle conseguenze della chiusura sui lavori della metro C e in potenziali penali per il Comune di Roma,"pari - come spiegato da Meleo - a 150 mila euro al giorno". 
 
Lo ha specificato il presidente della commissione Mobilità, Enrico Stefàno: "Nessuno vuole riaprire la via al traffico privato e vanificare alcun mitico sogno del precedente Sindaco e dei cittadini romani. La riduzione delle auto e l'incremento di aree pedonali, corsie ciclabili e mezzi pubblici resta il nostro obiettivo principale". Ma c'è chi ha percepito la mossa di Meleo come un pericoloso passo indietro, un campanello d'allarme da non far passare sotto silenzio.

Legambiente, che sta sul punto, chiede "alla sindaca Raggi di non rinunciare alla pedonalizzazione completa nel mese di agosto che va invece confermata e gestita, per evitare disagi che si sono creati ieri per mancanza di informazione, prevedendo anche una linea circolare elettrica Colosseo-Piazza Venezia". Perché "pedonalizzare i Fori significa mostrare al mondo la capitale con un nuovo volto: pulito, fruibile, a misura d’uomo e di bambino, soprattutto nel luogo simbolo della sua bellezza, il più grande museo a cielo aperto del mondo. Tornare indietro significherebbe far tornare indietro Roma per decoro, qualità della vita, inquinamento, salvaguardia del patrimonio artistico e culturale".  

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