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Piano povertà del Governo: a Roma i municipi non accettano le domande

I bonus stanziati dai ministeri sono disponibili dal 2 settembre, ma a Roma il Comune non ha ancora stabilito la procedura di presentazione e raccolta delle domande. Così agli sportelli municipali non vengono ritirate

Il comune di Torino ha un apposita mail e una pagina dedicata sul sito web. Idem per Napoli, dove le domande si raccolgono ai Caf convenziati, a Milano invece nelle singole circoscrizioni. Ad Albano Laziale ci sono addirittura i manifesti che spiegano come, dove, quando. E a Roma? 

Dal 2 settembre è possibile fare richiesta per i fondi del "piano povertà" messi a disposizione dal Governo a metà luglio, con apposito decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze. Parliamo di una media di 350 euro al mese per circa 200mila famiglie in difficoltà economiche. Ma nella Capitale chi si reca in municipio per portare i suoi documenti viene rispedito a casa

"Non sappiamo come dobbiamo muoverci con le domande, nessuno dal Comune ci ha informato di niente. Sul sito non c'è nulla". L'assessore al Sociale del I municipio, Emiliano Monteverde, manifesta le sue perplessità sul ritardo di ormai dieci giorni nell'avvio delle pratiche rispetto agli altri Comuni italiani. "Uno strumento come questo, rivolto ai cittadini che hanno maggiori difficoltà, deve partire nel più breve tempo possibile anche a Roma". 

Si tratta di un beneficio concesso ogni due mesi ed erogato tramite una Carta di pagamento elettronica (Carta SIA, Sostegno per l'Inclusione Attiva). La prima scadenza è il 30 ottobre. E se anche la domanda non scade, nel senso che è presentabile ogni bimestre, il ritardo per la prima tranche è già di dieci giorni. Con il lavoro che si accumula per gli assistenti sociali, chiamati a redigere i progetti sociali e lavorativi che i richiedenti dovranno seguire per ottenere l'erogazione del bonus. 

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