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Niente fondi, la metro C non andrà oltre piazza Venezia: "Il Governo abbandona Roma". Anche Raggi furiosa

La bocciatura degli emendamenti alla manovra scatena le polemiche. Astorre (Pd): "Progetti esecutivi già finanziati dal ministero". Azione: "Senza fondi nuovi impossibile progettare nuove tratte"

Tutti contro il governo Conte. Opposizioni, sindacati, la stessa sindaca. A scatenare la bufera che si è sollevata nelle ultime 48 ore all'ombra del Campidoglio, la bocciatura in Commissione bilancio alla Camera di due emendamenti alla manovra molto importanti per la Capitale. Il primo riguardava l'accesso per Roma ad appositi fondi statali, il secondo lo stanziamento di 4.5 miliardi di euro per il prolungamento della metro C oltre piazza Venezia. A presentarli il M5s, Italia Viva e Fratelli d'Italia. Bocciati. "Le opere di mobilità che hanno progetto esecutivo sono già tutte finanziate dal fondo per la mobilità del Ministero" ha detto il senatore Bruno Astorre, segretario del Pd Lazio e membro della Commissione Trasporti di Palazzo Madama, cercando di spiegare le ragioni dello stop. "Senza fondi stanziati non è possibile presentare alcun progetto esecutivo" replicano da Azione Roma. 

Ma la prima a non nascondere rabbia e delusione ai suoi è la stessa Virginia Raggi. Che proprio all'uscita del Tribunale sabato scorso, forte dell'assoluzione in appello sul caso Marra, aveva sollecitato palazzo Chigi a stanziare nuove risorse per la città. "Ora basta" avrebbe detto furiosa sfogandosi con il suo staff alla notizia degli emendamenti spazzati via così dalla manovra. 

Polemiche sono arrivate poi a valanga da più parti. Dai rappresentanti dei lavoratori. "Siamo fortemente stupiti e contrariati nell'aver appreso della bocciatura dei fondi sul prolungamento della metro C dalla commissione Bilancio della camera - ha detto Nicola Capobianco, segretario generale della Filca Cisl Roma - si tratta di un comportamento irresponsabile da parte di chi non ha a cuore il bene di questa città. Un danno incalcolabile non soltanto per i cittadini Romani, ma anche per l'intero settore edile". "Esprimiamo forte contrarietà a questa decisione sia perchè la metro C era inserita tra le grandi opere di cui il Governo voleva lo sblocco dei lavori, sia per le ricadute occupazionali" commentano anche dalla Cgil e Fillea Cgil di Roma e del Lazio. 

A scagliarsi contro il governo anche la destra. "La bocciatura in Parlamento di oggi non è solo uno smacco per la Capitale d'Italia ma la dimostrazione che il sindaco, nella persona di Virginia Raggi, non ha saputo adeguatamente rappresentare gli interessi della città davanti agli esponenti del suo Movimento e che siedono al Governo" ha detto il consigliere capitolino della Lega Davide Bordoni. 

Contro palazzo Chigi anche il candidato sindaco di Azione Carlo Calenda. "Il Governo, non approvando gli emendamenti alla legge di Bilancio, abbandona la città lasciandola senza risorse. Il mancato finanziamento per il completamento della linea C, il più grande cantiere per il trasporto pubblico locale in Italia, dimostra la totale incapacità di programmazione e il naufragio politico e amministrativo di una classe dirigente modesta che ha tradito i cittadini - prosegue ancora - occorre quanto prima nominare il Commissario straordinario per il completamento dell'opera con l'obiettivo di portare la metropolitana almeno fino alla fermata Farnesina".

A tentare di spiegare le ragioni della bocciatura Bruno Astorre, segretario del Pd del Lazio, a proposito del completamento della linea della metro C. "La bocciatura degli emendamenti per il finanziamento per completare la linea C della metropolitana di Roma c'è ed è innegabile. Non ci sono al momento risorse destinate al prolungamento della linea C fino a Grottarossa, tantomeno fino a Farnesina, Clodio o Venezia. Come ben sa Astorre, le leggi sulla contabilità degli Enti locali vietano di approvare progetti definitivi in assenza dei finanziamenti per la realizzazione delle opere stesse. Senza i finanziamenti nazionali, sulla Linea C, non si può presentare alcun progetto che vada oltre un preliminare, figuriamoci un progetto esecutivo". 

E ad Astorre controreplica Azione Roma. "La bocciatura degli emendamenti per il finanziamento per completare la linea C della metropolitana di Roma c'è ed è innegabile" si legge in una nota stampa. "Non ci sono al momento risorse destinate al prolungamento della linea C fino a Grottarossa, tantomeno fino a Farnesina, Clodio o Venezia. Come ben sa Astorre, le leggi sulla contabilità degli Enti locali vietano di approvare progetti definitivi in assenza dei finanziamenti per la realizzazione delle opere stesse. Senza i finanziamenti nazionali, sulla Linea C, non si può presentare alcun progetto che vada oltre un preliminare, figuriamoci un progetto esecutivo". 

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