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Politica

Fondi senza bando al Cinema America: attacchi a Gualtieri dal mondo culturale romano

Proteste da associazioni che operano nell'ambiente culturale cittadino. Carpano (Azione): "Sindaco cede alle pressioni di quel mondo di sinistra che pensa solo ai propri privilegi"

Scoppia la polemica e non soltanto dalle opposizioni. Dopo l'interrogazione annunciata in Parlamento da Fratelli d'Italia e le dichiarazioni infuriate delle minoranze in Campidoglio, l'affaire cinema America finisce al centro delle proteste del mondo culturale romano. Lettere aperte e diffide sono arrivate in queste ore sulla scrivania del sindaco Gualtieri per il finanziamento da 250mila euro, senza bando, destinato ai ragazzi del Cinema America con una delibera approvata in fretta e furia. Il tutto dopo quella che da più testimoni è stata raccontata come una vera e propria sfuriata del presidente della fondazione Valerio Carocci nei corridoi di palazzo Senatorio. 

Le voci contro Gualtieri

C'è la lettera di InQuiete, gruppo tutto al femminile che nel 2017 ha dato vita all'omonimo festival letterario nato da un crowdfunding, vincitore del bando comunale triennale Contemporaneamente 20-22. "Va benissimo che il sindaco, dopo avere detto alla maggioranza degli attori culturali di questa città che non ci sono fondi, trovi le risorse per sostenere un progetto che ritiene valido, peccato che lo abbia fatto sotto ricatto mediatico, senza trasparenza e per un progetto solo - scrivono in una lettera aperta - peccato che non abbia fatto una mappatura e scelto una lista di progetti virtuosi da sostenere, magari anche per caratterizzare il suo mandato, magari per le stesse motivazioni di "eccellente rilevanza pubblica" che riconosce all'arena del Cinema America". 

Altra presa di posizione, riportata da Dagospia, arriva dalla Mmrcinema, che ha scritto al Comune diffidandolo "dall'assumere qualsivoglia provvedimento deliberativo di concessione di contributi Pubblici a soggetti privati", considerando il "grave danno" subito per "l'esclusione dall'accesso a contributi di analoga natura". 

La polemica politica 

Insomma, Gualtieri è accusato di aver favorito Carocci e i suoi, accordandogli un budget che fino al 2022 era garantito dalla Regione Lazio e dal ministero della Cultura. Accuse pesanti anche sul piano politico, con il centrodestra che si scaglia contro il sindaco. "Roma ha bisogno di regole uguali per tutti e Gualtieri, che dovrebbe essere il primo a imporle e a dare il buon esempio, cede invece alle pressioni di quei mondi di sinistra che prima di pensare alla città, pensano soprattutto a garantirsi i propri privilegi" dichiara Francesco Carpano, consigliere capitolino di Azione. 

Sul tema è intervenuto anche il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, chiamando in causa il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi: "Chiederò un'audizione del sindaco in commissione e presenterò un'interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi". Per Rampelli, inoltre, la Corte dei Conti dovrebbe "aprire un'indagine per danno erariale". Stessi toni dalla Lega, con il consigliere Fabrizio Santori che minaccia azioni legali. 

Cosa è successo

Riassumendo i fatti. Venerdì 26 maggio, Carocci si è presentato in Campidoglio chiedendo garanzie a Gualtieri riguardo al sostegno economico da parte dell'amministrazione per la nona edizione del Cinema in piazza. Un sostegno già promesso a fine marzo dal primo cittadino. Se infatti nelle scorse edizioni la kermesse veniva finanziata dalla Regione Lazio e dal ministero dei Beni culturali, è difficile pensare a una continuità in questo senso, con il cambio di giunta e di governo, oggi entrambi di centrodestra. Da qui il tentativo di Carocci nei mesi scorsi di strappare una presa di posizione al sindaco di Roma, la richiesta poi di onorare quanto promesso, e la delibera con i fondi arrivata dal Campidoglio. 


 

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