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Flash mob della Lega: "Stop a utero in affitto e a trascrizioni all'anagrafe"

Protesta dei consiglieri leghisti: "Raggi prenda posizione su iscrizioni illegali". Giorni fa i manifesti di ProVita, poi rimossi

"Stop all'utero in affitto". E' lo striscione esposto davanti all'ufficio Anagrafe di via Petroselli dai consiglieri della Lega. Un flash mob, spiegano, "contro una pratica barbara e contro le registrazioni all'anagrafe" dei figli di coppie che hanno scelto questa strada in Paesi dove la legga lo consente. 

"Il Sindaco di Roma non prende posizione sulle trascrizioni" dichiarano in una nota il capogruppo della Lega in Campidoglio Maurizio Politi e il consigliere regionale Daniele Giannini. "L'utero in affitto in Italia è illegale. Continuare ad avallare tale pratica, oltre che lo spregio della legge, legittima lo sfruttamento del corpo della donna e rende acquistabile anche la vita".

Lunedì, annunciano, "depositeremo una mozione urgente al Comune e in tutti municipi per fermare questa barbaria. Acquistare un figlio è illegale, oltre che immorale". Una protesta che arriva a poche giorni dalle polemiche sui manifesti firmati dall'associazione ProVita sempre contro l'utero in affitto, ma con lo slogan che ha fatto discutere: "Due uomini non fanno una madre". Giudicandolo omofobo e lesivo il Comune ne ha ordinato la rimozione.

Sul punto chi ha organizzato il flash mob di oggi precisa: "Che chi vi ricorre sia gay o etero non fa alcuna differenza - commenta Politi - prima dei desideri delle persone vengono i diritti delle donne e dei bambini". 
 

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