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Fiumicino, raddoppio dell'aeroporto: cresce il fronte del no

Legambiente lancia l'allarme in merito ai dati sull'inquinamento. Inviate in regione le firme contro il raddoppio raccolte dai comitati. Anche in regione e in comune cresce il fronte del no

Il raddoppio dell'aeroporto di Fiumicino è un'ipotesi insostenibile, il recente monitoraggio del rumore effettuato nell'area da Legambiente Lazio con il Comitato FuoriPISTA disegna già allo stato attuale un quadro allarmante” afferma il Presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati.

I dati a disposizione di Legambiente parlano chiaro: a fronte di un limite diurno di 55 db(A) per le zone residenziali sono stati rilevati valori pari a quasi il doppio. Decolli e atterraggi, con il loro bel fracasso, sono “all'ordine del minuto” all'interno del “Leonardo Da Vinci”: nel tranquillo lunedì 26 luglio nel quale è stato svolto il monitoraggio, sono stati 884 i “movimenti” (dei quali 459 decolli e 425 atterraggi).

A seguito del monitoraggio realizzato, i comitati hanno inviato alla Presidenza della Giunta Polverini 2.500 firme di una petizione che chiede, tra l’altro, di avviare una campagna di monitoraggio ambientale ed epidemiologico, dar vita a una valutazione dei livelli d’inquinamento acustico, iniziare la discussione per la realizzazione di un piano di trasporto regionale integrato, predisporre un piano del trasporto aereo regionale e aprire un tavolo “interistituzionale e partecipato”.

“Vanno ascoltate le richieste dei cittadini, la Regione Lazio e l'ENAC devono avviare una campagna di monitoraggio dell'inquinamento acustico con piani di risanamento che interrompano il bombardamento acustico al quale sono sottoposti coloro che abitano nell'intorno dell'aeroporto”, conclude il Presidente di Legambiente Lazio.

Oltre alle proteste di Legambiente Lazio, si aggiungono anche quelle dei Gruppi Regionali e  Comunali. “Da parte nostra - spiega il capogruppo del Partito democratico di Fiumicino, Paolo Calicchio - non c’è nessun preconcetto all’allargamento del Leonardo Da Vinci. Ma riteniamo sovradimensionato il progetto che AdR ha in mente: un investimento da 11,5 miliardi di euro - sborsati interamente dagli utenti attraverso una sovrattassa di tre euro sul costo di ogni biglietto - che interesserà ben 1300 ettari in gran parte destinati all’agricoltura, cancellando una delle zone agricole di maggior pregio della nostra Regione”.

“L’ampliamento del Leonardo Da Vinci - dichiara il consigliere comunale del Pd, Silvano Zorzi - rischia di distruggere decine e decine di aziende zootecniche di inestimabile valore. La crisi che attraversa l’agricoltura non si combatte eliminandola, ma con politiche di sviluppo agricolo, incentivando prodotti biologici, specialità a zero chilometri e agriturismi. Se veramente l’obiettivo di AdR è il traffico aereo, perché non mettere in atto un ampliamento del Da Vinci all’interno del sedime attuale? Temiamo invece che attorno a tutto questo si muova una macchina speculativa gigantesca che porterà a realizzare sui terreni della Maccarese negozi, alberghi e strutture commerciali”.

“Non siamo contrari all’ampliamento in sé per sé - dice il capogruppo dell’Italia dei valori, Claudio Cutolo - Diciamo sì allo sviluppo dell’aeroporto, no alla speculazione.

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