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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Casa, via libera al Programma del Governo per la qualità dell'abitare: 853milioni per l'edilizia sociale

La Conferenza Unificata ha approvato il decreto interministeriale. Ogni ente locale può presentare tre progetti per un massimo di 15 milioni l'uno

Oltre 853 milioni di euro da destinare ad un Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare. La Conferenza Unificata ha dato via libera al decreto interministeriale della ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), Paola De Micheli, sottoscritto di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze e il ministro per i Beni e le Attività Culturali per il Turismo. Come spiega il Mit in una nota, si tratta di risorse che serviranno a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all'edilizia residenziale sociale (non solo case popolari ma anche il cosiddetto housing sociale), a rigenerare il tessuto socio-economico, a incrementare l'accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, al fine di contribuire al miglioramento della coesione sociale e della qualità della vita dei cittadini.

Le regioni, le città metropolitane e i comuni con più di 60mila abitanti potranno presentare fino a tre proposte progettuali per un contributo massimo riconoscibile per ogni proposta ammessa a finanziamento pari a 15 milioni di euro. I progetti dovranno essere presentati entro 120 giorni dalla pubblicazione del bando che avverrà ai primi di settembre, così da poter avere un parco progetti entro la fine dell'anno. Verrà assicurato il finanziamento di almeno una proposta per ciascuna Regione di appartenenza del soggetto proponente e il 34% delle risorse complessive sarà prioritariamente destinato a interventi collocati nelle regioni del Mezzogiorno. Una parte dei fondi, quindi, potrà arrivare anche nella Capitale (al massimo 45 milioni di euro).

La valutazione dei progetti spetterà all'Alta Commissione, istituita in seno al Mit senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con la collaborazione funzionale del Consiglio superiore dei Lavori pubblici e della Struttura tecnica di missione. In particolare andrà valutato se i progetti rispondano ai criteri stabiliti dall'avviso pubblico, in termini di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e gli indirizzi adottati dall'Unione europea, in base al modello urbano di smart city, inclusiva e sostenibile.

Con queste risorse, spiega il Mit, “si punta a intervenire concretamente nelle aree periferiche particolarmente esposte al disagio abitativo e socioeconomico al fine di incrementare legami di vicinato e inclusione sociale, ma anche di valorizzare il territorio con soluzioni ecosostenibili di bioarchitettura che possano trasformare queste aree urbane in buone pratiche nell'ambito della sicurezza sismica, della gestione della raccolta dei rifiuti e del riciclo dell'acqua”.

Infine, alle risorse del Programma, potranno andarsi ad aggiungere ulteriori finanziamenti da destinare a proposte definite 'Pilota', progetti ad alto impatto strategico sul territorio nazionale, da cofinanziarsi, fino a 100 milioni di euro, con eventuali ulteriori risorse del Recovery Fund, laddove gli interventi di riqualificazione rispondano anche alle indicazioni europee e nazionali, relativamente all'attuazione del Green Deal e della Digital Agenda.  

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