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Martedì, 19 Marzo 2024
Politica

Roma non riceverà i finanziamenti del Pnrr per i biodigestori. Gualtieri non ci sta

Per il sindaco Gualtieri nessuna resa e punta sulla legge di bilancio

Roma non riceverà i finanziamenti del Pnrr per la costruzione dei biodigestori di Cesano e Casal Selce progettati per trattare 120mila tonnellate ciascuno di rifiuti organici derivanti dalla raccolta differenziata. E nemmeno per la costruzione dei due impianti (da 100mila tonnellate ciascuno) per la selezione della carta e della plastica. A deciderlo è il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, per il sindaco Gualtieri, però, nessuna resa: ora si guarda alla legge di bilancio. 

La graduatoria provvisoria

A ottobre scorso il primo step era stato superato: i progetti dei due biodigestori di Casal Selce e Cesano erano stati ammessi ai finanziamenti del Pnrr. “Nella graduatoria provvisoria pubblicata, i nostri impianti sarebbero stati finanziati” commentava l’assessora Sabrina Alfonsi annunciando i passi successivi e la presentazione dei progetti in Regione al fine di ottenere le autorizzazioni. Per il sindaco Gualtieri, nominato commissario straordinario anche per la gestione dei rifiuti, i cantieri avrebbero dovuto iniziare già nel 2023. Una realizzazione, quella dei biodigestori, che non ha incontrato il favore degli abitanti di Cesano, Casal Selce e altre zone limitrofe, in protesta ormai da mesi.   

Perché i biodigestori non riceveranno i finanziamenti

‘Plafond esaurito’. È questa la motivazione del ministero dell’Ambiente sul mancato finanziamento ai biodigestori con i fondi del Pnrr: si tratta di cento milioni di euro, di cui 80 per i biodigestori e 20 per i due impianti di selezione. Il diniego non è riservato solo a Roma ma riguarda le altre grandi città, anche in conseguenza della scelta del ministero di finanziare al 100% i progetti ammissibili in base al punteggio raggiunto. Erano disponibili 450 milioni di euro per proposte ammissibili fino a 40 milioni di euro, in sostanza poco più di 10 impianti finanziabili nella loro interezza, col 40% di questi fondi destinati al nord e il 60% al centrosud.

Una spesa da 160 milioni di euro

Ammonta a 160 milioni di euro la spesa complessiva per la realizzazione dei quattro impianti progettati dal comune e recuperare i fondi utili, per Roma Capitale, è necessario. Un primo tentativo di recupero sarà fatto attraverso il dl Aiuti quater (all'interno del quale, tra l'altro, sono stati individuati i 40 milioni per cofinanziare l'impianto di recupero delle ceneri e di cattura della Co2, di supporto al termovalorizzatore) e inoltre verrà coinvolta l'Anci per intervenire sul Governo, proprio in virtù del fatto che le grandi aree metropolitane italiane sono rimaste a bocca asciutta rispetto a questo bando del ministero dell'Ambiente. Roma Capitale, tuttavia, ha partecipato a un altro bando del dicastero di via Colombo, quello relativo alle isole ecologiche e ai cassonetti che però è ancora in valutazione. In questo caso la richiesta di finanziamento è di circa 10 milioni, uno per ciascuna delle 10 isole ecologiche che il comune intende realizzare entro il 2030.

Roma non si arrende, parola di Gualtieri

“Il mancato finanziamento con fondi Pnrr dei progetti presentati da Roma Capitale per la realizzazione di due biodigestori anaerobici e di due impianti per la selezione della carta e della plastica è una scelta incomprensibile da parte del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Una scelta frutto di criteri sbagliati che non hanno tenuto conto né della popolazione servita dalle città, né del programma nazionale per la gestione dei rifiuti e dei suoi obiettivi sulla riduzione del gap impiantistico” ha commentato il sindaco Roberto Gualtieri.

Il primo cittadino ha aggiunto: “I progetti presentati da Roma Capitale sono stati, peraltro, dichiarati ammissibili ricevendo un’ottima valutazione, classificandosi al ventesimo posto della graduatoria su 453 progetti presentati nell’area centro-sud. Roma, assieme alle altre grandi città ingiustamente penalizzate da questi criteri, continuerà ad agire in tutte le sedi istituzionali, a partire dalla discussione parlamentare sulla Legge di Bilancio, affinché venga rivista questa scelta che va in direzione contraria rispetto al grande sforzo in atto per dotare finalmente la Capitale di una rete impiantistica moderna che la renda autosufficiente nel trattamento delle diverse filiere di rifiuti”. 

“Il sindaco è male informato”

“Gualtieri si scaglia contro i criteri del Pnrrì ma è male informato. I criteri della linea di intervento B dell'avviso che finanzia gli impianti tengono conto della popolazione coinvolta, attribuendo fino a 10 punti in graduatoria. E non potrebbero attribuire punti rispetto all'aderenza dei progetti al piano nazionale gestione dei rifiuti perché questo è stato approvato a giungo 2022, dopo la pubblicazione dell'avviso di settembre 2021. Il problema del fondo è la sua dotazione, che mi auguro verrà implementata, non i suoi criteri” ha commentato il consigliere capitolino di Azione Francesco Carpano. 

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