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Venerdì, 2 Giugno 2023
Politica

Bimbo con 2 madri, il Comune non trascrive l'atto di nascita e dà la colpa al Viminale

Coppia di donne italo-francese voleva trascrivere l'atto di nascita del bambino nato con procreazione assistita, ma l'ufficio anagrafe lo ha fatto in maniera parziale

Un bambino nato a Parigi grazie alla procreazione assistita da una coppia di donne sposate, una cittadina italiana e una francese, che una volta portato a Roma non viene registrato all'anagrafe come figlio di entrambe, ma solo della madre biologica. E' la legge. Ma il fatto è stato portato all'attenzione dei media e della politica dalle associazioni Lgbtq e il sindaco Gualtieri è intervenuto, di fatto passando la palla al ministero dell'Interno. 

Il bambino registrato "a metà" all'anagrafe romana

Qualche giorno fa una coppia di donne italo-francese, sposate in Francia, che il 21 ottobre aveva dato alla luce un bambino con la procreazione assistita, si era recata all'ufficio anagrafico di Roma Capitale per la trascrizione dell'atto di nascita del figlio, registrato nel Paese d'origine a nome di entrambe. Qui, però, non è stato possibile: gli ufficiali presenti si sono limitati a trascrivere il documento specificando come riferimento solo la madre biologica. 

Cicculli (Sce): "Città dei diritti guardi lontano"

La prima a commentare la questione è stata la consigliera di Sinistra Civica Ecologista e presidente della commissione Pari Opportunità, Michela Cicculli: "La città dei diritti deve guardare lontano per garantire ogni forma di amore e di famiglia - le parole dell'esponente di maggioranza - . Per questo auspichiamo che le due donne che attendono la trascrizione completa dell'atto di nascita del figlio nato in Francia trovino fermo supporto delle istituzioni democratiche". Cicculli nella sua nota aveva tirato in ballo anche l'elemento di novità portato dalla nuova amministrazione in tema di diritti: "L'istituzione dell'Ufficio Diritti Lgbtq voluto dal sindaco - ha specificato - sarà fondamentale per compiere passi in avanti significativi affinché Roma sia, senza esitazioni, città in ascolto contro tutte le discriminazioni".

Il Campidoglio: "Dipende dal Viminale, ma chiediamo flessibilità"

E' arrivata poi la nota del Campidoglio, nella quale si respinge la tesi del "rifiuto" da parte dell'anagrafe di registrare completamente il bambino, ma si rimanda a leggi e circolari ministeriali sulle quali l'intervento comunale è ridotto al lumicino, come testimonia anche quanto successo a Torino due settimane fa, quando il primo cittadino è stato costretto a chiudere la possibilità di registrazione per coppie omogenitoriali su richiamo del Prefetto: "Gli uffici hanno infatti potuto procedere alla sola trascrizione parziale dell’atto in applicazione di una chiara circolare del Ministero dell’Interno - spiega il comune - che espressamente prescrive che 'è possibile procedere alla trascrizione soltanto parziale di un provvedimento straniero che dichiari il rapporto di genitorialità di coppie dello stesso sesso'.  Il Campidoglio ritiene tuttavia che la circolare del Viminale confonda fattispecie tra loro diverse - prosegue la nota - come, da un lato, la trascrizione di atti formati all’estero e la formazione di atti in Italia e, dall’altro, maternità biologica e differenti percorsi di genitorialità non consentiti dalla legge. Per questo, su input del sindaco, gli uffici capitolini hanno scritto al ministero dell’Interno chiedendo, in attesa di un auspicabile intervento normativo del Parlamento, di riconsiderare le istruzioni agli uffici anagrafici distinguendo tra fattispecie chiaramente incompatibili con il quadro normativo vigente e altre, come quella del caso in questione, che appaiono meritevoli di diverso trattamento a tutela degli interessi dei minori e del rispetto dei diritti della coppia omogenitoriale".

"La nostra amministrazione sostiene con forza e convinzione un ampliamento della sfera dei diritti - ha poi aggiunto Gualtieri stesso in un post Facebook - ed è impegnata affinché si compiano passi in avanti formali e solidi che non espongano le persone a regole imprecise e precarie".

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