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Martedì, 16 Aprile 2024
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Fiera Roma, sindacati agli azionisti: "Senza ricapitalizzazione, fallimento certo"

L'allarme è stato lanciato dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio. Il 3 novembre si terrà l'assemblea degli azionisti (Camera di Commercio, Comune e Regione): "Operate per l'interesse comune"

Se la Fiera di Roma non sarà ricapitalizzata è destinata al fallimento. E' questo l'allarme lanciato dai sindacati sul futuro della Fiera di Roma. Il prossimo 3 novembre si terrà l’assemblea dei tre azionisti pubblici, comune di Roma, regione Lazio e Camera di Commercio per discutere di una ricapitalizzazione da 15 milioni di euro. "Nei prossimi giorni si consumeranno gli atti, speriamo non finali, che riguardano il futuro della Fiera di Roma, con il rischio concreto che si possa arrivare al fallimento della società" denunciano in una nota Michele Azzola, Segretario Generale CGIL Roma e Lazio, Paolo Terrinoni, Segretario generale CISL Roma Capitale Rieti, Alberto Civica Segretario Generale UIL Roma e Lazio che hanno invitato pubblicamente i tre soci pubblici "a operare per l'interesse comune". 

LE CONSEGUENZE DEL FALLIMENTO - Per i sindacalisti se "non sarà ricapitalizzata la società sarà decretato il fallimento dell’Ente Fiera condannando Roma a essere l’unica capitale europea a restare priva di una struttura preposta a organizzare eventi che promuovano gli interessi della città e della regione. Sarebbe un evento gravissimo che comporterebbe il licenziamento di tutti i dipendenti della Fiera, scaricando sui lavoratori le colpe di scelte errate che gli amministratori e la politica hanno realizzato negli ultimi anni. Inoltre l’impatto sull’economia della città sarebbe pesantissimo" continuano. "Infatti gli eventi promossi dalla Fiera hanno ricadute importanti sull’economia della città, sulla promozione turistica, sulla ristorazione e sul sistema alberghiero, per non parlare dei trasporti e del commercio" e del'occupazione sul territorio con un "indotto stimabile in centinaia di posti di lavoro".

L'APPELLO - "Le sorti di Roma non possono essere compromesse per ragioni di opportunità politica giocata sulle contrapposizioni legate agli interessi del momento" continua la nota. "Ecco perché invitiamo i tre soci pubblici a operar nell’interesse comune e non per opportunità di parte. Il sindacato, comunque, denuncerà la responsabilità di chi si assumerà l’eventuale sciagurata decisione di lasciare fallire l’Ente Fiera, già pesantemente compromesso da scelte politiche sbagliate assunte nell’ultimo periodo. Roma e i suoi cittadini meritano una politica che traguardi gli interessi momentanei di parte e che si preoccupi di rilanciare l’economia e lo sviluppo per garantire lavoro e opportunità ai giovani che sono, oggi, i soggetti che stanno pagando più duramente gli effetti degli errori commessi nella gestione della crisi economica".

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