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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Fiera di Roma, tempo scaduto per la delibera: "Commissariate il Campidoglio"

Il mese concesso dal Tar per esprimere parere sul provvedimento per la valorizzazione dei padiglioni sulla Colombo è scaduto sabato. Investimenti spa al tribunale amministrativo: "Nominate un commissario ad acta"

Sulla Fiera di Roma il Campidoglio potrebbe essere commissariato. Un'ipotesi sempre più vicina dopo la mancata decisione del Comune sulla delibera per la vendita della vecchia struttura fieristica sulla Cristoforo Colombo. Il mese concesso dal Tar per esprimere il parere è scaduto sabato e, a quanto apprende l'agenzia Dire, ieri Investimenti spa, la controllante di Fiera, partecipata da Camera di commercio, Regione Lazio e Comune di Roma, ha presentato ai giudici di via Flaminia un Giudizio di ottemperanza per dare esecuzione all'ordinanza a cui il Campidoglio finora non ha prestato adempimento. La richiesta, presentata come urgente, potrebbe portare alla decisione di nominare un commissario ad acta per permettere di proseguire l'iter della delibera approvata un anno fa dall'Assemblea capitolina. 

L'arrivo del commissario garantirebbe un'esecuzione coatta dell'ordinanza, sostituendo il Comune di Roma nelle sue funzioni. La delibera, che deve essere trasmessa alla Regione Lazio e poi di nuovo in Campidoglio per la ratifica finale, rappresenta per Fiera Roma l'ultima possibilità di salvarsi dal fallimento. È infatti alla valorizzazione dei capannoni sulla Colombo che è legato il pagamento dei debiti che Fiera ha nei confronti di Unicredit e dei fornitori, ai quali deve presentare un piano di rientro entro novembre prossimo. È questa infatti la data decisa dal Tribunale fallimentare, a cui Fiera Roma ha presentato domanda di concordato preventivo, prorogata più di una volta proprio per la mancata approvazione della delibera. 

L'arrivo del commissario ad acta sostituirebbe dunque il Campidoglio nei suoi compiti sul passaggio in Regione della delibera, ferma a Palazzo Senatorio dopo la decisione del commissario straordinario, Francesco Paolo Tronca, di non far proseguire l'iter del testo, considerandolo un atto politico fuori dall'ordinaria amministrazione. Da lì, la decisione di Investimenti spa di andare alle vie legali, nonostante il Campidoglio sia da sempre uno dei soci di Fiera Roma. 

Il 22 giugno il provvedimento dei giudici di via Flaminia ha dato al Comune 30 giorni di tempo per sbloccare la situazione. L'ordinanza, però, è arrivata nel momento di passaggio dalla gestione commissariale alla nuova amministrazione Raggi che, non ancora ufficialmente insediata, si è vista notificare la prescrizione del Tar. A esporsi, pochi giorni dopo, era stato lo stesso assessore (all'epoca non ancora nominato) all'Urbanistica Paolo Berdini che, interpellato dai cronisti il 4 luglio, aveva assicurato che "la delibera sulla valorizzazione della ex Fiera di Roma la guardiamo, con grande attenzione. Se è tutto pronto va in Regione. La politica non si intromette". E sui tempi, Berdini precisava: "Lo faremo nei termini stabiliti dal Tar. Ma non sono io che trasmetto, attenzione, sono gli uffici. C'è una assoluta autonomia, quindi loro domani mattina possono trasmettere". Almeno per il momento, però, così non è stato, e Investimenti oggi ha depositato la nuova richiesta urgente al Tar. 

Intanto, a quanto ha appreso l'agenzia Dire, giovedì il Tribunale ha emesso le prime 4 sentenze di reintegro per i lavoratori che Fiera Roma aveva licenziato a giugno dello scorso anno. Per gli altri 11 lavoratori - gli esuberi erano in tutto 15 - le sentenze arriveranno a settembre. 

"Il destino della Fiera di Roma continua a essere appeso a un filo" il commento dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani. "Il quartiere fieristico di Roma rappresenta un grande patrimonio per la città e per la Regione e occorre fare tutto il possibile per rilanciarne la funzione economica di volano per il turismo e per la crescita del nostro territorio, anche in una dimensione internazionale. Il futuro della Fiera ci riguarda tutti, non possiamo restare inattivi di fronte a un’altra drammatica crisi occupazionale che sarebbe destinata a travolgere anche un importante e diffuso indotto" poi è entrato nel merito: "Quella delibera, che rappresenta l’unica possibilità concreta per evitare il fallimento e avviare il rilancio della nuova Fiera di Roma, continua a non essere inviata alla Regione Lazio, in vista della sua approvazione definitiva e ciò è francamente incomprensibile". Poi ha concluso Fabiani: “Nel pieno rispetto delle funzioni di ciascuno ribadiamo l’esigenza assoluta di adempiere agli atti necessari per l’invio della delibera in Regione, presupposto inderogabile per avviare quel risanamento finanziario senza il quale non è possibile garantire alcun futuro alla Fiera di Roma".

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