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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Cultura, tre giorni per oltre 200 eventi: presentato 'Iper', il primo Festival delle periferie

L'evento si terrà dal 21 al 23 maggio, dalle 10 alle 22, in parte in presenza fisica al Teatro di Tor Bella Monaca. Tutto verrà trasmesso online. L'iniziativa è promossa da Roma Culture e organizzata da Palaexpo

Il programma è formato da 110 pagine. Dentro sono elencati i titoli e gli orari di oltre 200 eventi tra incontri, video, performance artistiche e concerti, lectio magistralis e tavole rotonde per un totale di 400 personalità coinvolte, tra artisti, urbanisti, filosofi, sociologi. E infine i legami che Roma avrà, seppur virtualmente, con le altre città del mondo, da Barcellona a Tel Aviv, da Berlino a Città del Messico, Tripoli e Kinshasa. Si tratta di ‘IPER’, il Festival delle periferie organizzato nell’ambito di quel Museo delle periferie di Tor Bella Monaca la cui sede fisica ancora non c’è. “Lo faremo apparire per tre giorni con questo festival”, ha spiegato il direttore del museo, Giorgio De Finis. L’iniziativa, promossa da Roma Culture e organizzata da Palaexpo, è stata presentata questa mattina al Teatro di Tor Bella Monaca alla presenza della sindaca Virginia Raggi. 

Il Festival è in programma dal 21 al 23 maggio, dalle 10 del mattino alle 22, con il cuore ‘fisico’ delle tre sale del Teatro di Tor Bella Monaca e un corpo ‘digitale’ formato da decine di eventi. Un evento ‘phygital’, con novanta ore di streming e decine di appuntamenti inseriti in calendario. Tutti i contenuti saranno veicolati attraverso una piattaforma digitale, attiva 24 ore su 24, appositamente progettata dall’agenzia Luther Dsgn, partner creativo del progetto. I luoghi in cui si terranno gli eventi, le conferenze, le installazioni e le performance previste durante il festival avverranno in luoghi, fisici e digitali, diffusi in tutta Roma e in tante altre città d’Italia e del mondo. 

“Sarà uno tsunami interessante, un esperimento”, commenta Giorgio De Finis, il direttore del museo. “Le limitazioni della pandemia, che fino ad oggi ci sono sembrate un limite, sono diventate un’opportunità che ha abbattuto la lontananza di tempo e di spazio”. Al centro del festival, “ci sarà la riflessione sulla periferia delle città, realizzato con lo stesso spirito di accoglienza che ha caratterizzato anche i progetti precedenti”. 

Numerosi i nomi che parteciperanno al festival: dall’artista Michelangelo Pistoletto al fotografo Tano D’Amico passando per lo scrittore Edoardo Albinati, il regista Daniele Vicari, l'attivista indiana Vandana Shiva, gli attori Donatella Finocchiaro e Michele Riondino, i musicisti Piotta e Riccardo Sinigallia.

“Il Festival è una novità nel panorama culturale per questo abbiamo seguito l'idea sin dall'inizio”, le parole del presidente di Palaexpo, Cesare Petroiusti.  “Sarà un modo per osservare la ‘vita in città’ da diversi punti di vista, assumendo uno sguardo periferico”. La sindaca Virginia Raggi ha ringraziato i presenti per il lavoro svolto: “Pensare alle periferie - dimenticate dal centro, lontane dalla cultura e dai trasporti - fa parte del mio mandato. Con IPER questo lavoro prende un altro respiro, si fanno parlare le periferie con linguaggi diversi.  

Presente alla conferenza stampa anche l’assessora alla Cultura, Lorenza Fruci,  che ha parlato di “grande occasione: in un momento in cui la pandemia ha chiuso i luoghi della cultura avviare una riflessione sul come farlo in modi diversi”. Sul palco anche il presidente del VI municipio, Roberto Romanella, e l’assessore municipale alla Cultura, Alessandro Gisonda, che ha proposto e promosso la realizzazione del Museo delle periferie. “Un simbolo”, ha detto. “Perché le periferie sono luoghi meno lontani di quello che sembrano e questi laboratori contribuiscono a creare quei rapporti che permettono di vivere le città in modo diverso”. 

Il Festival delle Periferie è legato a un museo, il Museo delle periferie, che però ancora non c’è. Si tratta infatti di un’opera a scomputo mai realizzata dal costruttore che ha tirato su due palazzi residenziali in via dell'Archeologia. L’amministrazione capitolina si è impegnata a riscuotere i soldi della polizze fideiussorie e a realizzarlo. “Ci stiamo battendo per questo progetto”, ha detto l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori. “Ci impegniamo ad arrivare alla progettazione definitiva entro il nostro mandato”. È così che IPER diventa un modo “per far apparire il museo per tre giorni”, commenta De Finis. “Capiremo perché serve un museo delle periferie, il suo valore politico, sociale e civile, ancor prima della sua costruzione”.

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