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Per la Festa dell'Unità un centro sportivo: l'ex assessore di Marino attacca la scelta dem

L'ex titolare della delega allo Sport con il sindaco marziano, Paolo Masini, ha attaccato su Facebook la decisione di Matteo Orfini: "Inopportuno utilizzare un centro sportivo comunale per realizzare una festa di partito"

Arriva dalle fila dei democratici un attacco al cuore del partito romano: la Festa dell'Unità. Non una polemica sui contenuti politici o sull'organizzazione. A suscitare critiche è il luogo scelto: il centro sportivo Fulvio Bernardini a Pietralata. Motivo d'orgoglio del commissario Matteo Orfini, "lo faremo in un luogo importante della città: in periferia" ha scritto annunciando l'iniziativa, a puntare il dito contro questa scelta è l'ex assessore ai Lavori Pubblici, poi Scuola e Sport, Paolo Masini. "Trovo profondamente sconcertante e sicuramente inopportuno che qualcuno pensi di poter utilizzare un centro sportivo comunale per realizzare una festa di partito" ha scritto nei giorni scorsi sulla sua pagina Facebook. Per Masini a perderci sarebbero soprattutto gli iscritti "che saranno costretti a praticare attività sportiva facendo la gimkana tra loghi di partito, stand, salsicce e (chissà) qualche dibattito". 

E' così che il lungo dibattito sull'utilizzo degli impianti sportivi di proprietà comunale, spesso simbolo di malagestione e su cui anche la nuova amministrazione a Cinque Stelle ha fin da subito promesso battaglia, torna a far parlare. Ad occuparsene sarà direttamente il vicesindaco Daniele Frongia che ha assunto su di sé anche la delega allo Sport.

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Impiegare lo spazio di un centro sportivo comunale per attività diverse da quella sportiva è previsto dal regolamento. E per la Festa dell'Unità che si terrà nell'impianto gestito dallo Uisp sono state rilasciate tutte le autorizzazioni del caso. Masini ne fa però una questione di opportunità politica. Il "partito nel quale milito" continua l'ex assessore "dovrebbe avere nel proprio Dna, il concetto base di bene comune e di rispetto della cosa pubblica". E ancora: "L'utilizzo distorto di centri sportivi comunali deriva da un regolamento ambiguo che tra l'altro non tiene conto dei cambiamenti legislativi intervenuti, ed è, di fatto, complice involontario di una delle più scandalose affittopoli romane".

Masini, sacrificato non senza polemiche sull'altare dell'ultimo rimpasto di giunta dell'ex sindaco Marino, rivendica il ruolo del regolamento dei Centri Sportivi Comunali elaborato dal suo assessorato che si concentrava soprattutto sulle gare per l'affidamento e sui canoni. Approvato dall'ex Giunta Marino è stato "miseramente affondato dal voto contrario e trasversale della commissione sport poche ore prima della fine della passata amministrazione". Poi l'affondo: "Alcuni candidati, anche nel mio partito, hanno basato la propria campagna con la promessa di non far approvare quel regolamento". Masini non si dimentica di rivolgersi anche alla nuova amministrazione: "Mi auguro che l'attuale assessore allo Sport nel passato sempre cosi "giustamente" attento a produrre report e denunciare scandali di passare alla fase due: la soluzione dei problemi".

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