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Piazza Navona vuota per l'8 dicembre: la festa della Befana è ancora un punto interrogativo

Gli operatori dovrebbero ritirare le licenze lunedì. Ma resta il rebus del piano sicurezza

Il ponte dell'Immacolata in piazza Navona passerà senza bancarelle natalizie. Questa al momento è l'unica certezza su cui possiamo contare per quanto riguarda la storica festa della Befana. Già slittata di una settimana (la partenza era fissata per il 2 dicembre) la vicenda delle assegnazioni e dell'organizzazione dei banchi sta diventando sempre più confusa. 

Affievolita la polemica intorno ai vincitori del bando, ancora una volta i bancarellari della famiglia Tredicine, il nodo resta il piano sicurezza, obbligatorio secondo la direttiva Minniti e che, stando a quanto fissato dal bando capitolino, deve essere pagato dagli operatori. 

Ieri una lettera inviata dal dipartimento Attività produttive ai vincitori del bando indicava la cifra di 343mila euro per adempiere al piano e invitava gli operatori a recarsi nel pomeriggio in via dei Cerchi per ritirare la licenza, necessaria a montare gli stand, a queste condizioni. Tant'è, dopo una riunione iniziata alle 16 e durata oltre tre ore tra i rappresentanti degli operatori e il presidente della commissione Commercio, Andrea Coia, affiancato dal capostaff dell'assessore Meloni, Leonardo Costanzo, è emerso che le licenze verranno ritirate lunedì, e nel frattempo le organizzazioni che rappresentano i vincitori del bando cercheranno un preventivo più basso per il piano sicurezza "ma sempre in conformità con quello già approvato dalla Prefettura". 

Non appena troveranno la quadra, monteranno i banchi e finalmente piazza Navona avrà la sua Festa della Befana. A meno che, ma questa opzione sembra ormai la meno accreditata, i costi non rimangano elevati e parte degli operatori decida di non montare.

L'esposto all'Anac

Intanto il mercatino della Befana più famoso della Capitale è finito sul tavolo di Raffaele Cantone. Il Codacons ha inviato nei giorni scorsi un esposto all'Autorità Anticorruzione chiedendo di aprire una indagine sull'assegnazione degli stand e sulla procedura seguita dal Comune di Roma per l'aggiudicazione dei banchi, che ha visto nuovamente protagonista la famiglia Tredicine. 

"L'assegnazione degli stand di Piazza Navona ha particolare rilevanza non solo per gli operatori del settore, ma per tutta la collettività che fruisce di un appuntamento storico come il mercatino della Befana - si legge in un comunicato stampa - per tale motivo riteniamo debba essere fatta piena luce sul bando del Comune e sulla procedura seguita per l'individuazione dei soggetti assegnatari dei banchi, e abbiamo chiesto all'Anac di avviare una istruttoria volta ad un controllo e ad una valutazione dei fatti esposti, predisponendo tutti gli accertamenti del caso. 

Il mercatino di Piazza Navona deve continuare ad esistere e deve rimanere una tradizione della capitale, ma non può essere penalizzata la legalità e per questo ci auguriamo che l'amministrazione comunale sia in grado di risolvere tutti i problemi connessi all'assegnazione degli stand. Lo scorso anno, per sopperire alle carenze e ai ritardi del Comune, la nostra associazione ha dovuto allestire un banco in piazza Navona assieme ad altre associazioni onlus, pur di mantenere in vita la festa della Befana"

(Fonte Agenzia Dire)

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