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Ferrovia Fl3 nel caos, pendolari ostaggio di ritardi e soppressioni: la Regione convoca Rfi

Sempre più critica la situazione per i pendolari che utilizzano quotidianamente la linea che collega la Capitale e Viterbo. Scatta la convocazione urgente per Rfi

A poco più di 10 giorni dalla riapertura delle scuole e della ripresa della quotidianità post vacanze estive per migliaia di romani, scoppia (nuovamente) il caso dei ritardi e dei disservizi alla linea ferroviaria FL3, quella che collega Roma a Viterbo e che rappresenta un collegamento fondamentale su ferro per i cittadini che devono muoversi tra i Comuni a nord di Roma e la capitale.

I pendolari lamentano ormai da tempo ritardi che arrivano a superare l’ora e mezzo, soppressioni continue per guasti e interruzioni della linea. Con pesanti conseguenze per chi utilizza il treno quotidianamente per raggiungere il luogo di lavoro e per gli studenti che si affidano alla FL3 per raggiungere le scuole. Le ripercussioni di ritardi e cancellazioni si fanno sentire anche per chi ricorre al treno per raggiungere gli ospedali toccati dalla Fl3, il Padre Pio di Bracciano, il San Filippo Neri e il Policlinico Gemelli, tra visite prenotate saltate all'ultimo momento o, quando possibile, rimandate con rassegnazione.

La Regione convoca d'urgenza Rfi: "Situazione che non può essere tollerata"

La questione è arrivata anche sul tavolo della Regione Lazio, che ha annunciato di avere già provveduto a “convocare con urgenza le competenti strutture di Rete Ferroviaria Italiana al fine di avere immediatamente una relazione sulle cause dei disagi sulla linea FL3 e sulle motivazioni che fino a questo momento non hanno ancora portato ad un regolare ripristino del servizio, peraltro già garantito da parte di Fti la scorsa settimana”.

“Si tratta di una situazione che non può essere in alcun modo tollerata e che crea problemi agli spostamenti di migliaia di cittadini che ogni giorno usano la linea per motivo di lavoro o semplicemente per raggiungere una località diversa”, conclude la Regione. Che è al corrente della situazione ormai da tempo: uno dei problemi principale è che nel tratto che collega Cesano e Bracciano si procede su un unico binario - basta quindi lo stop di un treno per bloccare l’intera linea - e che molto spesso l’infrastruttura subisce guasti alla linea elettrica. Rfi a fine 2021 aveva promesso l’avvio dei lavori per il raddoppio dei binari nel 2022, intervento che prevede l’eliminazione di tutti i passaggi a livello e "consentirà di creare le condizioni infrastrutturali per un incremento dei servizi, migliorare le prestazioni, ridurre i tempi di percorrenza e aumentare la regolarità della circolazione", come spiegava Trenitalia nel Piano Industriale 2022-2031. Di fatto però i lavori non sono ancora partiti, e non è chiaro a che punto sia l'iter.

I primi disagi, come detto, hanno iniziato a farsi sentire con la ripresa delle scuole, nei giorni in cui erano ancora presenti i cantieri sulla Cassia Bis, lavori che hanno spinto centinaia di persone ha optare per il treno per evitare di restare bloccati nel traffico. A questo si è aggiunto - come ha chiarito il consigliere regionale del Pd, Emiliano Minnucci, che ha sollevato la questione con l'assessorato ai Trasporti - il fatto che i lavori di manutenzione straordinaria effettuati solitamente da Trenitalia in agosto siano stati prolungati e siano terminati solo il 21 settembre. 

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