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Gualtieri allarga l'ufficio di gabinetto. È polemica sull'assunzione di Federico Lobuono

La Lega: "Si continuano a scegliere figure i cui curricula restano oscuri". Oltre a Lobuono assunte altre tre figure nel gabinetto

L'ufficio di gabinetto di Gualtieri si allarga, insieme anche alle polemiche. Il sindaco ha assunto quattro nuove figure in Campidoglio, pescando tra ex candidati e figure dell'area di minoranza della sinistra romana. Ne abbiamo dato notizia nella giornata di ieri con riferimento alle delibere di giunta approvate in merito. Una mossa che in diversi non hanno apprezzato. 

"Si continuano a scegliere figure i cui curricula restano oscuri" tuona il consigliere leghista Fabrizio Santori, non nuovo a polemiche legate a nomine e assunzioni in questi primi mesi di consiliatura. Anche il meloniano Andrea De Priamo, presidente della commissione Trasparenza, dice di voler approfondire. Ma sono anche i nomi degli assunti a far parlare, anche nella stessa maggioranza. 

"È abbastanza assurdo direi, anche perché ha portato tipo 300 preferenze" commenta un consigliere dem in riferimento al nome di Federico Lobuono. Il ventenne che a ottobre 2020 si candidò sindaco salvo poi ritirarsi per sostenere Gualtieri, è stato scelto per il gabinetto come responsabile delle politiche giovanili. Compenso annuo: 32mila euro lordi. La delega allo stesso tema, lo ricordiamo, è stata affidata invece a Lorenzo Marinone, consigliere 30enne con due consiliature di esperienza in municipio XII. 

Altri due nomi fanno invece riferimento a due veterani della sinistra. Piero Latino, segretario romano di Articolo Uno, la formazione dei fuoriusciti dal Pd guidata da Pierluigi Bersani, che alle amministrative è confluita in Sinistra civica ecologista insieme a Liberare Roma, Sinistra X Roma, Sinistra Italiana. Per lui lo stipendio è più alto, circa 47mila euro lordi anni, e Andrea Silvestrini, segretario del Partito socialista italiano. Alle amministrative una lista autonoma (con candidata l'ex grillina Cristina Grancio) ha sostenuto la candidatura di Gualtieri. Anche per lui la retribuzione è di 47mila euro lordi l'anno. "La politica della falsa inclusione continua a fagocitare idee, alleati e belle speranze in cambio di un pugno di voti - chiude la polemica Santori - e di un altro fidato e paziente animatore del leggendario e sempre più sfocato campo largo". 

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