rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica Talenti / Via della Bufalotta

Bufalotta, favola lesbo all'asilo: "Meri e Frenci si amano ma manca il semino"

Al centro della bufera l'asilo nido il Castello Incantato. La denuncia del Comitato Articolo 26 che ha raccolto le proteste dei genitori

Una favola accende le proteste dei genitori. Accade nel III municipio, nella zona della Bufalotta. Siamo al nido Il Castello Incantato e qui, nell'ambito di un progetto educativo per il rispetto dell'omosessualità, le educatrici hanno proposto una favola, tratta da Piccola storia di una famiglia" (ed Stampatello). Il tutto all'insaputa dei genitori che si sono a dir poco adirati e si sono rivolti al 'Comitato Articolo 26'.

Questo il brano controverso:

"Per fare un bimbo servono un uomo e una donna, un semino e un ovino... Meri e Franci erano due donne, avevano solo ovini. Mancava il semino! In Olanda c'è una clinica dove dei signori gentili donano i loro semini per chi non ne ha. Franci si è fatta dare un semino nella clinica olandese e...l'ha messo nella pancia di Meri. Margherita ha cominciato a crescere! Margherita ora ha due mamme: sono i suoi genitori".

Denuncia il Comitato Articolo 26: "Con il cavallo di Troia della lotta alla discriminazione, con il pretesto dell’educazione sessuale o più semplicemente, appunto, con escamotage che sfruttano la distrazione dei genitori, si spalancano le porte degli istituti scolastici ad una valanga di “progetti educativi” di stampo gender".

Continua la denuncia: "Così, spesso all’insaputa dei genitori, si va affermando una linea ben precisa. Si impone, in modo più o meno limpido, una cultura insidiosa, che mira alla decostituzione dei modelli di genere, alla sovversione delle evidenze di natura e allo stravolgimento del senso di famiglia e di genitorialità. Detto in altre parole, si insegna ai bambini, sin dalla più tenerà età, che non si nasce maschi o femmine ma che «sei quello che senti di essere», senza differenza. Che non esistono una mamma e un papà, ma un genitore 1 e 2. E che perciò la famiglia può essere tutto e il suo contrario. E via discorrendo. Un “progetto educativo” ben architettato che nasce in seno alle associazioni Lgbt e si serve del patrocinio del governo e degli enti locali, come più volte abbiamo dimostrato spiegando ad esempio il progetto del governo che va sotto il nome di “Strategia Nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sulle discriminazioni”, che ha nella scuola il principale obiettivo".

Il "Comitato Articolo 26" è composto da genitori, docenti e professionisti dell’educazione , con la partecipazione ed il supporto di psicologi, pedagogisti ed operatori culturali. Il comitato riunisce persone di differente credo religioso e filosofico, accomunate dalla convinzione – fondata su dati di ragione – che vada rifiutato con decisione l’indottrinamento gender nelle scuole italiane di ogni ordine e grado, e che rivendicano , in maniera costruttiva, la priorità delle famiglie in tema di affettività e sessualità, quelle intime componenti dell’identità umana che ne costituiscono altresì la base fondante.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bufalotta, favola lesbo all'asilo: "Meri e Frenci si amano ma manca il semino"

RomaToday è in caricamento