rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Crisi Farmacap, i vertici si dimettono durante consiglio straordinario. Furia Raggi contro Mammì e Vivarelli

Il consigliere Terranova a Lemmetti e Raggi: "Vergogna". In chat la sindaca attacca le assessore al patrimonio e alle politiche sociali

Una bocciatura senza mezzi termini, con le dimissioni inattese sbattute in faccia nel corso del consiglio comunale. Evoluzione a sorpresa quella di ieri della vicenda Farmacap, partecipata del Comune che gestisce 45 farmacie comunali. I vertici, il commissario straordinario di Farmacap, Marco Vinicio Susanna e il direttore generale Emiliano Mancini, si sono dimessi dall'incarico annunciando le proprie decisioni irrevocabili nel corso della seduta straordinaria dell'Assemblea capitolina di ieri.

Le dimissioni dei vertici

"Rimetto il mandato con effetto immediato e in maniera irrevocabile, non sta a me decidere il futuro di questa azienda né la sua natura giuridica, su cui tutti ci siamo arrovellati. Chiedo cortesemente di essere sostituito nel tempo più breve possibile", ha detto Susanna subito dopo l'intervento dell'assessore alle Partecipate, Gianni Lemmetti. Immediatamente gli ha fatto eco Mancini: "Rimetto anch'io il mio mandato con effetto immediato nelle mani della sindaca. Vi invito a non perdere un gioiello come Farmacap", il suo appello. 

L'azienda in bilico

Si tratta del secondo management nominato dalla prima cittadina a lasciare l'incarico. L'azienda partecipata, che oltre alle farmacie gestisce anche progetti socio assistenziali, è da tempo in difficoltà, con perdite superiori ai 17 milioni di euro fra il 2013 e il 2019. Ieri il consiglio straordinario per fare chiarezza. Da un lato Lemmetti a sottolineare che "l'indicazione della Corte dei Conti è di procedere con una razionalizzazione, e con razionalizzazione si intende accorpamenti. Vuol dire che il numero di società che Roma ha sono in numero troppo alto e quindi devono essere razionalizzate. Per Farmacap, come per altre attività, sono allo studio ipotesi di razionalizzazione". Dall'altra un progetto di vendita del patrimonio immobiliare dell'azienda, fondamentale per coprire parte dei debiti. Un progetto fermo per l'inerzia della giunta Raggi. 

Duro attacco di Terranova 

Le dimissioni dei vertici hanno rappresentato uno schiaffo al quale il presidente della commissione Bilancio, il grillino Marco Terranova, ha risposto con durezza in consiglio comunale: "Mi dispiace di dover dire al mio assessore di riferimento, perché lo è stato fino al 28 agosto quando ero presidente, e alla mia sindaca: vergogna. Questa amministrazione ha fatto molte cose giuste, perché abbiamo lavorato insieme, ma su Farmacap è stato commesso un grave errore e una grave ingiustizia. Chiedo all'onorevole sindaca e all'assessore Lemmetti di porre in essere immediatamente un intervento per salvare l'azienda". 

Lemmetti: "Farmacap fusa con Zetema"

Nel futuro dell'azienda la razionalizzazione: "L'intenzione della nostra Amministrazione è di procedere con una razionalizzazione di Farmacap che prevede la fusione con un'altra società al 100% del Campidoglio, Zètema, per creare un grande polo per il welfare e i servizi alla persona. Non c'è alcun rischio per l'azienda e per i lavoratori, e le farmacie resteranno in mano pubblica. L'azienda non sarà privatizzata e sarà salvata". 

"Abbiamo messo l'amministrazione in condizione di portare i libri in tribunale- ha sottolineato Terranova- e non perché sono state prese scelte sbagliate, ma perche' non sono proprio state fatte scelte: abbiamo operato come Ponzio Pilato sulla pelle di 320 famiglie e su quei cittadini che sulle 45 farmacie ci contano, come su quei servizi. Dobbiamo trovare una soluzione prima del 10 maggio, perche' Farmacap va salvata e non va messa in liquidazione". 

Il retroscena: furia Raggi in chat di giunta

Pochi minuti dopo le dimissioni, preso atto dell'ennesima figuraccia, la sindaca Raggi avrebbe alzato la voce nelle chat grilline. Per la prima volta, secondo quanto riferito da fonti qualificate del Campidoglio, la sindaca ha alzato pesantemente i toni, mostrandosi particolarmente adirata nei confronti delle assessore alle Politiche sociali e al Patrimonio, rispettivamente Veronica Mammì e Valentina Vivarelli. Alle due viene addebitate l'inerzia che non ha consentito di velocizzare il progetto di fusione, attraverso la vendita delle farmacie e il finanziamento delle attività che resteranno in carico all'azienda, ovvero quelle socio assistenziali. 

L'aula impegna la giunta: "Farmacap resti pubblica"

Alla fine l'assemblea Capitolina ha approvato due atti d’opposizione con cui ha impegnato la sindaca di Roma Virginia Raggi e la sua Giunta a mantenere la partecipata capitolina in mani pubbliche. Raggi, presente in Aula, non è intervenuta pur essendo il suo intervento richiesto da tutte le opposizioni e le organizzazioni sindacali. Con un ordine del giorno a prima firma di Stefano Fassina, consigliere di Sinistra per Roma, l’Aula ha impegnato Raggi e la sua Giunta “a garantire a Farmacap, vera risorsa e presidio di prevenzione radicato nel territorio, le condizioni finanziarie necessarie ad evitare la liquidazione o la trasformazione in Spa; a richiedere con la massima urgenza al Commissario straordinario di predisporre un Piano di risanamento che preservi Farmacap come azienda speciale comunale e di motivare adeguatamente eventuali operazioni possibili con la trasformazione in Spa, inibite dalla conferma della veste giuridica di azienda speciale comunale”. Con un Odg a prima firma del consigliere della Lega Maurizio Politi L’Aula ha anche impegnato la sindaca e la sua Giunta “a rigettare qualsivoglia previsione di un percorso di privatizzazione e/o di liquidazione dell’Azienda speciale Farmacap”. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Crisi Farmacap, i vertici si dimettono durante consiglio straordinario. Furia Raggi contro Mammì e Vivarelli

RomaToday è in caricamento