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Marino e le 8 multe sospese, il sindaco va dai carabinieri: "Falsificati i miei dati"

In un video attacca: "È chiaro che questa amministrazione sta pestando i piedi a molte persone che preferirebbero una capitale che funzioni sulla base di favori e forse anche di tangenti"

Svolta a sorpresa nel caso multe che ha investito il sindaco di Roma Ignazio Marino. Ieri il primo cittadino si è recato alla stazione dei carabinieri di San Lorenzo in Lucina per denunciare la manipolazione e falsificazione dei suoi dati all’interno del sistema informatico che registra i permessi Ztl. A distanza di due giorni infatti è sparita l’autorizzazione che ha permesso alla Fiat Panda di circolare nella Ztl nel periodo intercorso tra la scadenza e il rinnovo del permesso. Ricordiamo che questo passaggio è centrale nella difesa del sindaco. Infatti le otto multe sarebbero sospese in quanto comminate tra il periodo di scadenza e rinnovo del permesso ztl.

"Analizzata il 6 novembre la scheda personale del sindaco nel terminale riportava regolarmente il permesso a circolare. Lo stesso terminale interrogato oggi non riporta più tale evidenza", spiega una nota del Campidoglio.

"Come ho già detto ieri non esiste nessuna pendenza e nessun ricorso da parte mia nei confronti di Roma Capitale", ha spiegato Marino. "Il dato grave che ho appena denunciato ai carabinieri è la sparizione del permesso a circolare nel periodo tra giugno e agosto. Qualcuno in queste ore è entrato con dolo nel sistema per manipolare i miei dati e creare un danno alla mia credibilità. E’ un reato grave, previsto dall’articolo 615 ter del codice penale punibile con la reclusione sino a 8 anni.  Queste cose accadono per avvelenare il clima in città. Per quanto mi riguarda vado avanti senza farmi toccare da questi atti criminali. Conto sulle mie idee e non mi faccio spaventare dalle calunnie. E' ora di capire che è in corso una battaglia profonda di cambiamento. Non intendo fermarmi davanti alle intimidazioni e so di avere al mio fianco le tante persone oneste che hanno a cuore il futuro di Roma".

Poi più tardi su facebook rincara la dose: "Si tratta di un reato molto grave, punito con pene fino ad otto anni di reclusione, ma è per la preoccupazione di quanto stia accadendo che ho voluto immediatamente recarmi subito dai carabinieri. È chiaro che questa amministrazione sta pestando i piedi a molte persone che preferirebbero una capitale che funzioni sulla base di favori e forse anche di tangenti. Bene, noi siamo diversi e non ci facciamo spaventare da questo clima e da questa attitudine a costruire dossier falsi".

VIDEO - Marino: "Dossier contro di me

dalle persone a cui stiamo pestando i piedi"

Solidale con il sindaco il suo vice Luigi Nieri: "Se c’è stata una manomissione informatica di tale portata è evidente che siamo di fronte a una situazione che disegna scenari inquietanti, su cui va fatta al più presto la massima chiarezza. Qualcuno sta cavalcando questa vicenda in maniera strumentale, nel tentativo di politicizzare persino un disguido amministrativo, che però tale rimane. E’ chiaro che chi sta facendo questa squallida operazione cerca di di delegittimare un sindaco che lavora per cambiare tutto a Roma, e questo certo dà fastidio a molti. - Nieri aggiunge - Sarebbe davvero utile a Roma e ai romani se le persone che cercano in tutti i modi di gettare fango sul sindaco si impegnassero, con la stessa abnegazione, a lavorare per il bene della città e dei suoi cittadini, come fa questa amministrazione. Ma di questo non abbiamo notizia, purtroppo. Ad ogni buon conto, il sindaco ha fornito le più ampie spiegazioni in merito a questa vicenda. Che è ora di chiudere, non prima di aver fatto, però, piena luce sui risvolti di cui veniamo a conoscenza oggi”

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