Facchini di Zara in sciopero, i negozi rischiano di rimanere vuoti: “Non siamo lavoratori in affitto”
Dopo la conquista dell'applicazione del contratto nazionale della logistica l'azienda vorrebbe trasformarli in lavoratori interinali "senza tutele e stabilità". Protesta a via del Corso: "Zara veste l'ingiustizia"
“Non vogliamo essere lavoratori in affitto” – protestano i facchini di Zara, la nota catena di abbigliamento spagnola. Dopo la battaglia dello scorso anno che ha permesso loro di conquistare l’applicazione del contratto nazionale della logistica, oggi i lavoratori temono di dover tornare indietro: “declassati” da lavoratori in appalto di Zara a interinali, con meno tutele e indennità. Senza la stabilità tanto agognata.
I facchini di Zara in sciopero: “No lavoratori in affitto”
“Zara ci dice che o diventiamo lavoratori interinali con un pesantissimo taglio in busta paga o veniamo licenziati. Ma il nostro lavoro non è in affitto” – tuonano i facchini. I lavoratori sono in sciopero da giovedì scorso: così i negozi di Zara rischiano di rimanere vuoti, ancora una volta.
“Di fatto viene sottratto loro il contratto nazionale conquistato: con la cessazione dell’appalto Zara ha proposto un contratto di staff leasing: ossia lavoratori interinali ‘affittati’. In questo modo si perdono tutele e tutte le prospettive di stabilità” – ha commentato ai microfoni di RomaToday Alberto Violante, sindacalista del coordinamento di Roma di SI Cobas.
Protestano i facchini di Zara: negozi rischiano di rimanere vuoti
Non solo. I facchini di Zara temono anche buste paga più leggere: per i colleghi di Torino, dove il passaggio si è concretizzato, i tagli sullo stipendio sono stati pesanti “qualcuno – denunciano dal sindacato – è passato addirittura da 1600 a 900 euro mensili”. Una prospettiva da evitare. “I facchini di Zara – spiega ancora Violante – passerebbero dal contratto della logistica a quello del commercio con un inquadramento di quinto livello non adatto ai magazzinieri. In questo modo perderebbero anche molte delle loro indennità. Non possiamo permetterlo”.
Volantini a via del Corso: “Zara veste l’ingiustizia”
Da qui la mobilitazione. Oggi il volantinaggio davanti lo store di Zara a via del Corso, a Palazzo Bocconi. “Contrastiamo le multinazionali che fatturano miliardi e non vogliono darci un salario decente” – dicono i facchini di Zara. L’invito alla clientela è quello di consegnare i loro volantini alla cassa perché “Zara – scrivono – veste l’ingiustizia”.