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Resa dei conti nella Lega: Santori vince il ricorso, fuori dal Consiglio il leghista Bordoni

Il Tar respinge l'istanza dell'ex forzista che aveva chiesto il riconteggio delle preferenze alle amministrative

Il leghista Fabrizio Santori resta in sella. Il Tar ha respinto il ricorso del collega Davide Bordoni. In corsa alle amministrative di ottobre, rimasto fuori per soli 38 voti di preferenze dal Consiglio comunale, l'ex forzista aveva chiesto il riconteggio delle schede rivendicando 46 voti a suo favore non trascritti sui verbali di quattro sezioni. Per i magistrati però i documenti che Bordoni ha allegato al ricorso non proverebbero nulla. 

Dichiarazioni testimoniali, "rese su foglio semplice - si legge nel dispositivo - privo di intestazione alcuna e senza documento di identità del dichiarante" quindi "non idonee a ritenere integrati i requisiti minimi che la giurisprudenza esige per poter ritenere legittimamente esercitabili i poteri istruttori del giudice". 

Santori rimane insieme a Simonetta Matone, la prima leghista eletta, tra i banchi dell'opposizione. E festeggia con ironia, inoltrando ai suoi su whatsapp insieme al pdf della sentenza amministrativa, il link alla canzone "Ciao, ciao" de La Rappresentante di Lista che ha spopolato a Sanremo. Titolo del pezzo e nome del gruppo risultano particolarmente azzeccati. 

"Il ricorso al Tar del Lazio che contestava la mia elezione in Campidoglio non stava in piedi, qualcuno poteva evitare questo scempio di tempo e carte bollate" dichiara. "Solo il diritto sa esprimere l’inutilità di azioni legali fondate sul nulla con contenuti inequivocabili e uno stile elegante. Sono soddisfatto della sentenza, dai documenti oltretutto emerge come la mia candidatura abbia ottenuto 44 voti in più rispetto a quanto precedentemente conteggiato". 

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