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Elezioni comunali, Marrazzo (Partito Gay) boccia tutti: "Desolante quadro dei candidati sui temi LGBT+"

Il candidato del Partito Gay nella corsa al Campidoglio passa in rassegna i principali competitor

A pochi giorni dal voto Fabrizio Marrazzo, il candidato del “Partito Gay”, ha passato in rassegna i principali competitor nella corsa in Campidoglio sui temi LGTB+.

Perchè sono tutti bocciati

Tra fake news, promesse datate ed attestati di omofobia il quadro che ne emerge un quadro a tinte fosche. “Nessuno dei candidati dei partiti tradizionali prevede campagne continue contro l'omotransbifobia nelle scuole e per la città di Roma” ha sottolineato Marrazzo. E d’altra parte “Mancano totalmente progetti integrati di occupazione, supporto sociale, periferie, ambiente e decoro, come ad esempio il nostro progetto "Occupazione, Riuso, Riqualificazione e Sociale" che prevede di creare laboratori, in immobili pubblici da riqualifciare, destinati al riuso. Laboratori che avrebbero il vantaggio di ridurre la quantità di materiale di scarto e, al tempo stesso, di creare occupazione “assumendo ad esempio donne vittime di violenza o LGBT+ cacciati di casa”.

Calenda ed i temi LGBT+

In merito ai giudizi sugli altri candidati che i sondaggi accreditato con percentuali a due cifre, Marrazzo è partito dal leader di Azione. “Dal Maestrale allo Scirocco è un attimo. Calenda più che Candidato a Sindaco per Roma sembra la "rosa dei venti" alla disperata ricerca di voti si sta spacciando per essere pro diritti LGBT+” ha commentato Marrazzo. Per il candidato del partito dei Gay bisogna però ricordare che “Al Pride di Roma ha espressamente detto di essere contro la ‘Gestazione Per Altri’ senza conoscere neanche le differenti normative esistenti nei diversi paesi e senza nemmeno sapere che è una pratica utilizzata prevalentemente dalle coppie eterosessuali, dimostrando in pieno il suo pregiudizio e la poca preparazione”. Tra le altre cose che portano alla bocciatura del leader di Azione, c’è una promessa che rischia di trasformarsi in un boomerang. “Ha promesso che se verrà eletto – ha dichiarato Marrazzo – Roma riconoscerà i bimbi nati all’estero da famiglie arcobaleno se verrà eletto è una pericolosa ‘bufala’. È bene ricordare a Calenda, infatti, che la Corte costituzionale in Italia non permette ciò”.

Gualtieri e la visione datata

Per quanto riguarda Gualtieri, discorso che vale anche “per altri candidati”, viene messa in discussione il fatto che sui temi LGBT+ ci sia “una visione limitata e datata della politica”. Però ha osservato Marrazzo “Come abbiamo scritto nel nostro programma la comunità LGBT+ non ha bisogno di un paragrafetto per essere riconosciuta, ma i nostri temi devono essere presenti in tutte le parti del programma”. Viene citato anche un esempio. “Tra i punti proposti, Gualtieri parla di pedonalizzazione del primo tratto di via di San Giovanni in Laterano” ma ha ricordato Marrazzo, quella misura per la “Gay Street”, oltre ad essere datata, è riduttiva visto che il candidato del  Partito Gay per i diritti LGBT+,  Solidale, Ambientalista, Liberale  propone “di fare sulla strada un progetto integrato sociale e culturale”.

Da Raggi nessun progresso

Non si salva neppure la sindaca uscente perché, secondo Fabrizio Marrazzo, “ha gestito l'ordinario sui temi LGBT+, in modo analogo ai suoi predecessori, e non ci risulta nessuna proposta particolare, quindi Roma negli ultimi 5 anni è rimasta ferma sui nostri temi ed anche per i prossimi 5 anni non si prevede nulla”.

Bocciato Michetti

Meno dettagliato è il giudizio, comunque negativo, riservato al candidato di centrodestra ed alla sua Prosindaca. “Enrico Michetti e Simonetta Matone candidati a sindaco e vice per il centro-destra – secondo Marrazzo – si sono distinti per omofobia, il primo facendo ostruzionismo al Pride di Rieti e la seconda opponendosi alle unioni civili nel 2016”. Insomma, la bocciatura è totale. E, per il candidato del Partito Gay per i diritti LGBT+,  Solidale, Ambientalista, Liberale, riguarda tutti i principali competitor nella corsa al Campidoglio.

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