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Expo 2030, Gualtieri ci crede: “Possiamo farlo memorabile”

Nelle carte a favore della candidatura di Roma, ci sono gli interventi previsti per il Giubileo ed il Pnrr.

Si è conclusa il 25 gennaio la visita istituzionale di Dimitri Kerkentzes, il segretario del Bureau International des Expositions. Ora, per dirla con le parole dell’ambasciatore italiano e presidente del comitato organizzatore Giampiero Massolo, “inizia una fase di duro lavoro”. 

Il terreno da preparare

Ed è vero, adesso, bisogna lavorare pancia a terra, ma non solo in relazione all’Expo 2030. Perché, prima di arrivare a sapere se la candidatura di Roma sarà accettata, nella Capitale ci sono altri obiettivi da raggiungere e, quindi, interventi da portare a termine. E sono decisivi anche per dimostrare che la Capitale è pronta e la candidatura di Roma è credibile. Condizioni che il sindaco ha dimostrato di aver chiari in mente, nel corso di un’intervista andata in onda nella trasmissione “coffee break” di La7. 

L'auspicato ritorno dell'Expo in Europa

“I nostri avversari sono agguerriti” ma, ha fatto notare Gualtieri davanti le telecamere di La7, “'ultimo Expo è stato a Dubai, nel Golfo, il prossimo sarà a Osaka, sarebbe logico che tornasse in Europa” mentre al momento, i competitor più agguerriti, sono Ryiadh in Arabia Saudita e Busa in Corea del Sud. Qual è il punto di forza della candidatura di Roma? Per il sindaco non ci sono dubbi che sia la qualità del progetto “abbiamo un dossier di candidatura voluminoso e straordinariamente ben fatto, propone un Expo davvero innovativo, rigenererà un quadrante in modo permanente della città”. 

Un Expo che arricchisce il territorio

Ma non c’è solo un progetto ritenuto di qualità a sostegno della candidatura di Roma. E’ infatti stato pensato un “post Expo, con una  trasformazione permanente” che riguarderà soprattutto il quadrante di Tor Vergata, anche se la scelta di quella sede ha recentemente alimentato la contesa per le prossime elezioni regionali. Ma oltre al lascito che un evento come l’Expo può garantire al territorio, ci sono anche altri impegni che, nel caso di Roma, possono aiutare nel cammino che porta all’evento fieristico nel suo centenario. E Gualtieri ha mostrato di esserne consapevole.

L'intenzione di fare un Expo memorabile

“Roma nel 2025 ospiterà il Giubileo, il 2026 sarà la conclusione del Pnrr, se come speriamo vinceremo la sfida Expo, si presenterà alle opere già avendo realizzato interventi per il Giubileo e per il Pnrr. Quindi già con un pezzo di lavoro fatto – ha spiegato Gualtieri –  Con questo ciclo di investimenti, l'opportunità di fare un Expo memorabile è molto molto grande. Ma questa è anche una opportunità per Roma, per l'Italia e per gli altri Paesi: c'è l'interesse che ci sia un Expo di successo”. E la Capitale potrebbe avere le carte giuste per giocare e vincere quest’importante partita.
 

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