rotate-mobile
Mercoledì, 17 Aprile 2024
Politica

Expo 2030, avanti tutta: presentata candidatura a Parigi. Con Gualtieri c'è anche il governo Meloni

Tajani: "Il governo italiano è fortemente impegnato nella candidatura di Roma"

C’è il pieno sostegno del governo Meloni alla candidatura di Roma per l’Expo 2030. La novità, registrata per la terza assemblea del “Bureau International des Expositions, è data proprio dalla partecipazione dei rappresentanti del nuovo esecutivo.

La Capitale ha già presentato un dossier di 618 pagine, lo scorso 7 settembre, in cui è stato chiarito nel dettaglio cosa s’intende fare per questa edizione così particolare dell’Expo, visto che rappresenta quella del centenario. 

Il sostegno del governo Meloni

“Il governo italiano è fortemente impegnato nella candidatura di Roma a ospitare l'Expo del 2030” ha spiegato il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani. Per il numero due del governo Meloni, l’appuntamento che vede Roma candidata insieme alle città di  Busan, Riad ed Odessa “sarà una pietra miliare per due motivi”. Perché segnerà, come detto, la celebrazione del centenario e perché consentirà di “rilanciare l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite dopo il suo completamento”. “Roma Expo 2030 non è un progetto dell'Italia per l'Italia – ha ribadito Tajani, che ha partecipato da remoto, perché impegnato in presenza ad un vertice interministeriale Nato incentrato sulla guerra in Ucraina – Roma EXPO 2030 è un progetto comune da sviluppare con tutti coloro che desiderano parteciparvi”.

L'impegno verso l'inclusione e la pace

Presente a Parigi, a sostegno della candidatura della città di cui è sindaco, c'era Roberto Gualtieri. “L’Italia e la sua Capitale, la Città Eterna di Roma, oggi rinnovano il loro impegno verso la pace, l’inclusione, la sostenibilità, la dignità e i diritti di ogni essere umano, e la loro determinazione a lottare contro ogni forma di discriminazione. Sono questi i temi al centro della nostra candidatura a ospitare Expo 2030: vogliamo che le città diventino bastioni di innovazione condivisa, di inclusione e di progresso sostenibile - ha rimarcato Gualtieri - Il 2030 deve essere, infatti, l’anno in cui persone da tutto il mondo si ritrovano in una delle città più antiche, per re-immaginare la loro relazione con il pianeta. Vi aspettiamo a Roma, la casa di tutto il mondo.”

I due binari: sviluppo tecnologico e diritti

“La candidatura di Roma Expo 2030 - ha dichiarato l’Ambasciatore Giampiero Massolo, presidente del comitato Roma Expo 2030  - è la candidatura di una nazione intera che vuole correre veloce seguendo due binari precisi: quello dello sviluppo tecnologico e innovativo e soprattutto quello dei diritti. I diritti sul lavoro, i diritti dell’inclusione e della sostenibilità ambientale. Queste sono le basi sulle quali vogliamo convincere il mondo che Roma - da sempre crocevia di popoli, storie e culture - è il luogo ideale per ospitare l’Esposizione Universale.

Roma 2030 non è una semplice fiera commerciale

A supporto della candidatura della Capitale, anche Susana Malcorra, alto funzionario internazionale ed ex capo di gabinetto del segretario generale delle Nazioni Unite. "Roma Caput Mundi, come è stata definita la città, non pretende di essere capofila nel 2030, ma si propone come punto di convergenza per realizzare un evento veramente universale. Il nostro obiettivo - dichiarato Malcorra, come Tajani in collegamento da remoto -  non è quello di organizzare una fiera commerciale ma una rappresentazione dei valori e dei principi universali che tutti condividiamo". E' questo l'obiettivo che si prefigge il progetto "Persone e territori" che è stato presentato a settembre e che oggi, a Parigi, ha trovato anche il supporto del nuovo governo italiano.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Expo 2030, avanti tutta: presentata candidatura a Parigi. Con Gualtieri c'è anche il governo Meloni

RomaToday è in caricamento