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Politica Testaccio / Largo Dino Frisullo

Città dell'Altra Economia, il Campidoglio prepara il bando: nel futuro spazio ai maker

Roma Capitale annuncia il primo step per mettere a bando l'ex Mattatoio di Testaccio destinato al CAE. Assessore Cafarotti: "Riportiamo l'area ad uno sviluppo territoriale basato sulle nuove tecnologie: un artigianato 4.0"

Il futuro dell'ex Mattatoio di Testaccio resta ancora da scrivere. Ma nel presente l'amministrazione cittadina ha deciso di sondare il terreno. L'assessore alle attività produttive Carlo Cafarotti è infatti al lavoro per preparare il bando. Servirà ad assegnare gli spazi coperti che, con il Macro e la facoltà di Architettura di Roma Tre, contribuirà al definitivo rilancio della cosiddetta Città dell'Altra Economia.

Assessore Cafarotti, è vero che state preparando il bando per riassegnare gli spazi all'interno dell'ex Mattatoio?

Abbiamo fatto quello che gli americani definiscono una "call for ideas". Penso che mercoledì andrà sull'Albo pretorio e poi ci saranno 45 giorni per presentare le varie proposte. Sulla base di queste predisporremo il nuovo bando.

Cosa prevede questa manifestazione d'interesse?

E' un documento nel quale abbiamo esplicitato la nostra visione dell'area. In altre parole chiediamo alla comunità produttiva di esprimere un'idea di progetto.

Avrete inserito delle linee guida. Cosa prevedono?

E' previsto l'avvio di attività d'impresa anche nella forma del co-working, purchè sia garantito il perseguimento dell'interesse pubblico. L'area che in futuro sarà messa a bando si estende su 2355 metri quadrati al coperto ed al suo interno prevede la sistemazione di spazi espositivi, museali e per l'organizzazione di momenti didattici e laboratoriali. Se dovessi usare una formula per descrivere la visione d'insieme che dovrebbe ispirare il tutto, direi che è quella dell'artigianato 4.0.

Questo significa che, nell'ex Mattatoio di Testaccio, arriveranno i cosiddetti Fablab?

Sarà orientato ai maker. Ma pensiamo che debba sia essere uno spazio di produzione che di esposizione. La visione è duale. Lì abbiamo a disposizione uno showroom del tutto particolare, perchè è compreso tra l'Accademia delle Belle Arti e la facoltà di Architettura. Significa avere ingredienti preziosi, quello è un posto pregiato dal punto di vista espositivo. Noi pensiamo di trasformarlo anche nella sede di uno spazio produttivo.

Avete pensato anche allo spazio esterno? E' molto ampio è lì, da anni, si svolgono mercati di produttori agricoli e piccoli artigiani.

Per noi l'importante è che lo spazio esterno rimanga a disposizione della cittadinanza. E' chiaro che resta la possibilità di organizzarci eventi o iniziative puntuali. Ma riteniamo che non debba essere esclusivamente a disposizione di chi vincerà il futuro bando.

Torniamo a questa manifestazione d'interesse. Come saranno valutate le proposte che vi arriveranno?

Il primo aspetto che va tenuto in considerazione riguarda il contenuto innovativo. Se parliamo di "artigianato 4.0" non possiamo pensare a mestieri desueti del 1800. Deve pertanto contenere aspetti innovativi anche nella declinazione produttiva. Il secondo aspetto riguarda la sostenibilità economico-finanziaria. Terzo asse, non meno importante, riguarda l'impatto sociale: deve esserci un interesse pubblico ed è facile immaginare, dopo la manifestazione di venerdì 15 marzo, che possa essere ricercato nel settore ambientale. Le proposte che ci aspettiamo prendono in considerazione anche l'aspetto occupazionale e quello di sviluppo locale, quindi anche la capacità di costruire una comunità produttive nell'area. Un altro aspetto che non è affatto secondario, prevede la cantierabilità: se ci vogliono 10 anni a realizzare un progetto, è chiaro che non può fare al caso nostro.

A proposito di cantierabilità, bisogna considerare anche il tempo che sarà necessario per liberare l'area. Chi oggi è all'interno della Città dell'Altra Economia, che fine farà?

Restano lì dentro nelle more dell'espletazione del bando. Noi però abbiamo un bene da valorizzare e quello che stiamo facendo, è muoverci per realizzare quest'obiettivo. Il 31 dicembre 2018 abbiamo fatto una memoria di giunta ed ora siamo pronti alla manifestazione d'interesse. Seguirà il bando. Non mi sembra che l'amministrazione, negli ultimi 18 anni di utilizzo di quel posto, sia riuscita a scrivere buone pagine di politica.

Il futuro dell'ex Mattatoio resta comunque ancora in divenire. Per scrivere delle nuove pagine, è necessario elaborare buone proposte. Il solco però è tracciato: lì andranno a starci i maker: gli artigiani in versione 4.0.

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