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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Colomban se ne va e lascia il suo testamento: "Roma come Milano? Serve almeno un miliardo"

Con una lunga nota l'ex assessore trevigiano saluta la Capitale

Una "situazione difficile e compromessa" a cui "non sarà facile porre rimedio". Con numeri troppo bassi per competere con Milano. Un grande progetto "Roma Capital Mundi", rimasto chiuso nei cassetti della sindaca Virginia Raggi, un progetto di ripresa e non solo di "lacrime e sangue come la Riorganizzazione delle Partecipate". E ancora consigli al Movimento, per Roma e per l'Italia. "Deve cercare di perseguire l'innovazione con pragmatismo". Deve ripartire da un "Movimento dei produttori". L'ex assessore alle Partecipate, Massimo Colomban, lasciato ormai definitivamente il testimone ad un componente del suo staff, Alessandro Gennaro, affida all'agenzia di stampa Askanews il suo testamento politico per il Campidoglio e per l'Italia intera. 

Colomban, che meno di un mese fa presentava con enfasi insieme alla sindaca il piano di riorganizzazione delle Partecipate, nel suo intervento delinea un orizzonte negativo verso la situazione romana e delle sue municipalizzate: "Era, e purtroppo in alcune aree ancora permane, molto difficile e compromessa: non sarà facile metterci rimedio per delle condizioni oggettive". 

Per l'imprenditore trevigiano, "non si può avere la qualità dei servizi di Milano, tanto per fare una comparazione, quando le risorse pro capite sono la metà ed il territorio da servire 7 volte più esteso; la densità 3,5 volte inferiore e quindi i servizi più dispersivi; la lunghezza delle strade è 4-5 volte più estesa; i rifiuti in Kg/persona e le pulizie da provvedere sono il 30% in più poiché in Roma vengono servite giornalmente circa 4 milioni di persone a fronte di 2,8 milioni di cittadini paganti". In sintesi: "Fino a che Roma non avrà almeno un miliardo di euro (ma per essere alla pari con Milano ne necessiterebbero due) di maggiori risorse per le infrastrutture e servizi non riuscirà a fare miracoli". 

Nella lettera, oltre che come ex assessore, Colomban parla anche da imprenditore, "tesoro della nazione", che dà consigli ai "Governanti". Continua la lettera: "E' indubbio infatti che la Riorganizzazione, o meglio la Rinascita di Roma può avvenire solo se contestualmente Rinasce l'Economia italiana, poiché la sua Capitale ne è fortemente legata! Parto pertanto con una raccomandazione ai Governanti e Legislatori italiani: l'Economia è la grande assente nei programmi e nelle decisioni dei Governi che si sono succeduti negli ultimi anni, ed in parte anche nel Movimento; vogliamo quindi ridare valore e dignità ai Produttori".

In quanto alla Giunta Raggi, "si stanno impegnando molto con abnegazione e sacrificio. Sul metodo ed organizzazione ognuno ha le proprie esperienze e la propria professionalità; mi limiterò quindi a dare il mio personale punto di vista sperando possa essere utile a qualcuno". Continua Colomban: "Il movimento deve cercare di perseguire l'innovazione con pragmatismo e gradualità senza danneggiare l'economia; Riguardo a questi temi ho purtroppo riscontrato molte opinioni divergenti, forse alcuni sperano nel tanto peggio per l'Italia tanto meglio per il Movimento, queste idee mi spaventano poiché sono l'opposto di ciò che un operatore pubblico o politico dovrebbe fare: per prima cosa pensare al bene dell'Italia, della sua Economia ed al benessere dei propri cittadini".

"Il Movimento è una forza giovane, irruenta, innovatrice che però deve trovare il modo di evolvere verso la indispensabile professionalità e capacità governativa". E ancora: "Deve cercare di perseguire l'innovazione con pragmatismo e gradualità senza danneggiare l'economia". In poche parole, "non perdere una grande occasione, quella di evolvere da un Movimento idealista di protesta in un Movimento di Proposta in difesa dei Produttori. La vera Rinascita dell'Italia può avvenire solo partendo da qui, da un Movimento dei Produttori, che faccia valere in parlamento le ragioni dei milioni di lavoratori veri ed onesti (del privato e del pubblico) degli Imprenditori veri e non dei "prenditori" o peggio "predatori", di tutti i professionisti, delle partite IVA, di tutti quelli che ogni mattina si alzano e celebrano l'art.1 della ns. Costituzione tanto bistrattata da una tassazione vessatoria ed insostenibile! L'Italia può e deve risorgere solo da qui".

Il grande sogno di Colomban per Roma è destinato a non avverarsi. Un progetto "più ambizioso", denominato Roma Capital Mundi che è "purtroppo rimasto da aprile negli uffici della Sindaca". Colomban pensava ad affidarne il coordinamento a dei gruppi di lavoro "sotto la regia della Sindaca, composti dai nostri Assessorati, con rappresentanti del Consiglio, ed includeranno anche i Municipi, le Associazioni e leader esperti da Roma, dall'Italia e dal mondo concordati fra Giunta, Sindaca e M5S". Da essi doveva discendere "una serie di idee, un programma che dovrà dipingere il futuro di Roma non solo di lacrime e sangue, come sarà purtroppo la conseguenza della Riorganizzazione delle Partecipate e del Comune con i relativi tagli alle risorse disponibili ma bensì di speranze ed ottimismo verso il futuro, che rilanci e faccia risorgere Roma come capitale mondiale della cultura, innovazione, progresso".

Tra i documenti 'dimenticati' negli uffici da sei mesi, Colomban proponeva un nuovo premio, dal titolo “Ornato pubblico”, che sarebbe stato attribuito dalla sindaca Raggi, “utilizzando una piccolissima percentuale dell’Ici, per premiare gli interventi architettonicamente e paesaggisticamente pregevoli e, nello stesso concorso, penalizzare o mettere alla gogna pubblica i peggiori". Altra azione, intitolata “L’industria restaura l’ambiente”, prevedeva, d’accordo con le organizzazioni datoriali, “sgravi e facilitazioni per azioni di mitigazione paesaggistica, il recupero dell’ambiente come l’installazione di pannelli fotovoltaici o solari, soprattutto sulle parti opache delle fabbriche”. 

Da Colomban, non manca una critica ai romani: "E’ vero, indiscusso e provato che anche i cittadini romani hanno delle colpe e delle brutte abitudini e devono necessariamente cambiare: molti non pagano il biglietto e questo incentiva altri a non farlo causando danno enorme, solo in parte pagano le multe e/o le tasse ma se anche tutti pagassero con le percentuali di Milano il recupero non sarebbe purtroppo sufficiente, ma è doveroso che si paghi per un servizio”. Colomban non si risparmia nemmeno sul personale capitolino, il cui nuovo contratto è stato siglato recentemente, dopo mesi di difficile confronto, tra l'amministrazione capitolina e i sindacati. L'ex assessore la pensa così: "Devono produrre almeno il 20-30% in più e questo si potrà ottenere con leggi sul lavoro che premino la meritocrazia, disincentivino le assenze, e su questo istituzioni e sindacati hanno delle responsabilità e inoltre devono innovarsi". 

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