Il futuro incerto degli ex Aec: “Basta con le cooperative, il comune trovi il modo di assumerci”
A partire da settembre 2022 gli operatori chiedono di lavorare tramite un'azienda del comune ma il Campidoglio ha altri progetti. Assessora Pratelli: "Tecnicamente la soluzione percorribile resta l'accreditamento"
A giugno 2022 scade l’ultima proroga del bando che consente a circa 3000 ex Aec di lavorare nelle scuole a supporto degli studenti con disabilità. Si tratta del lascito di una gara che puntava sulla gestione del servizio attraverso il ricorso alle cooperative. Una situazione, quella del ricorso alle coop, che gli operatori vorrebbero scongiurare, in previsione di un’assunzione come dipendenti pubblici.
L'internalizzazione del servizio
L’internalizzazione, promessa dall’amministrazione Raggi, prevede in effetti l’assunzione di 300 unità. “Ci riprendiamo il servizio” aveva dichiarato la sindaca annunciando un risultato che, anche se limitato nel numero, era comunque stato salutato con grande soddisfazione dagli operatori educativi. Solo che questo passo non potrà essere compiuto prima del 2023. Nel frattempo però bisogna continuare a garantire un servizio. Come?
La strada dell'accreditamento
“Abbiamo incontrato l’assessora alla scuola Claudia Pratelli che ci ha spiegato qual è l’intenzione del comune. Visto che il bando non è più prorogabile, a settembre il Campidoglio ha ipotizzato di percorrere la strada dell’accreditamento. Noi non siamo d’accordo perché questi accrediti finirebbero a cooperative all’interno dei quali, noi operatori, siamo lavoratori dipendenti, e non dei soci” ha spiegato a RomaToday Germano Monti, portavoce romano degli ex Aec.
Lavoratori e non soci delle cooperative
I sindacati CUB ed USB, insieme al comitato romano ex Aec, chiede invece di seguire altri percorsi. Perché “ci sono cooperative in cui nemmeno un operatore è socio” hanno commentato in una nota congiunta, con la quale hanno chiesto di “non continuare ad affidarsi a realtà che non sono altro che aziende private, in cui la dimensione sociale e mutualistica è pressoché inesistente, posto che fra il 70 e l’80% degli operatori non sono soci”.
La proposta degli ex Aec
Gli operatori che lavorano nelle scuole a contatto con gli studenti con disabilità, rappresentanti da CUB, USB e dal comitato romano ex Aec, propongono invece un’altra soluzione. “Il primo passo da compiere in vista di un’internalizzazione, è quello di puntare su una fondazione, ‘Roma Solidale’, che è un organismo a capitale interamente comunale e che nel suo statuto – ha spiegato Germano Monti – prevede la gestione di attività sociali e socio sanitarie”.
Le intenzioni di Roma Capitale
Il Campidoglio però ha altri progetti. “Abbiamo ereditato una situazione kafkiana, con la precedente amministrazione che è riuscita a dire tre cose diverse ed in contraddizione. Aveva previsto di puntare sull’affidamento tramite gara, poi sull’accreditamento ed infine sull’internalizzazione. Tre cose diverse che alla fine non hanno consentito di portare a casa nulla - ha commentato a RomaToday Claudia Pratelli, assessora capitolina alla scuola e al lavoro -. Stante questa situazione, noi abbiamo la priorità di garantire la continuità nella presenza degli operatori e la qualità del servizio”.
La scelta dell'accreditamento
“Poiché il meccanismo della gara, quello vigente, ci sembra inadatto. La strada più percorribile resta quella dell’accreditamento”, ha aggiunto Pratelli. Quindi non dell’assunzione tramite una società del comune. “Da parte nostra c’è la massima disponibilità ad ascoltare tutte le opzioni – ha chiarito l’assessora comunale – ma con i tempi che abbiamo, dal prossimo settembre, ci sembra che sia più praticabile la soluzione dell’accreditamento che ci consente una coprogettazione con scuole e famiglie e ci sembra più aderente alle esigenze specifiche”.