rotate-mobile
Politica

Ex Aec, la CGIL avverte il Campidoglio: “No alla campagna elettorale sui diritti dei bambini disabili”

Sulle assunzioni degli ex AEC la Cgil all’attacco: “Sono poche e non ci sarà un’ora di assistenza in più”

La assunzioni degli ex AEC annunciate lo scorso marzo dalla Giunta Raggi hanno una natura propagandistica. E sono anche poche. La CGIL è tornata ad affrontare un tema che chiama in causa i diritti degli operatori che offrono assistenza nelle aule con studenti disabili.

Gli operatori a servizio degli studenti disabili

La questione delle assunzioni degli operatori che, in aula, supportano il percorso si autonomia degli studenti disabili, lo scorso inverno era arrivato ad un punto di svolta. Il Campidoglio si era infatti impegnato ad inserire nel piano assunzionale 2021-2023, e per l’esattezza a patire dal 2023, 300 operatori ex AEC (oggi denominati OEPA): il 10%, secondo la stima dell'assessore al personale Antonio De Santis, degli operatori attualmente attivi.

Le commissioni richieste dai sindacati

L’inserimento nell’organico capitolino d’una parte di questi operatori, rappresenta un tassello della delicata gestione degli alunni con disabilità. Un tema più ampio, su cui la CGIL FP sta provando a riaccendere i riflettori. “Da un anno abbiamo chiesto la modifica del regolamento che disciplina il servizio di integrazione scolastica degli alunni con bisogni educativi speciali - ha ricordato Giovanni Alfonsi, responsabile del Terzo settore della CGIL FP - Per un anno l'Assessora Mammì ha evitato la convocazione, rimandando la responsabilità alla commissione consiliare. Commissione che non è mai stata riunita su questo argomento, anche trincerandosi dietro una competenza mista tra Scuola e Sociale”.

Il sospetto della CGIL

A distanza di un anno, le due commissioni sono state convocate. Nella mattinata del 15 giugno sono infatti state indette due sedute dedicate proprio alla modifica al regolamento. Ma “Non sono stati invitate le organizzazioni sindacali”. E secondo il responsabile della CGIL, che denuncia anche al raccolta di schede anagrafiche dei lavoratori senza il tramite del sindacato, dietro a queste convocazioni si nasconde l’intenzione di utilizzare il tema delle assunzioni per la campagna elettorale.

Pochi passi in avanti

Secondo Alfonsi, invece, il risultato sarà che “il servizio andrà in proroga agli stessi patti e condizioni” e non ci sarà “né un euro né un’ora di assistenza in più”. Inoltre, segnala il sindacato “le assunzioni promesse sono qualche centinaio ma le lavoratrici e lavoratori sono 3 mila e il 90% escluso avrà un peggioramento della propria condizione di vita e di lavoro”. Insomma, motivi per essere soddisfatti di queste modifiche al regolamento e del piano assunzioni annunciato lo scorso marzo, per la CGIL Funzione Pubblica, non ce ne sono.

Niente votazioni di stampo elettorale

Ai consiglieri capitolini che fanno parte delle due commissioni chiamate ad esprimersi sul regolamento, Giovanni Alfonsi invia un appello. Occorre “sottrarsi a votazioni di stampo elettorale” perché bisogna “porre i diritti dei bambini, delle famiglie e degli operatori al primo posto”. Un obiettivo che si raggiunge, secondo la CGIL Fp, coinvolgendo i sindacati nei percorsi. Ad esempio invitandoli alla commissioni che, da un anno, chiedono di convocare.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ex Aec, la CGIL avverte il Campidoglio: “No alla campagna elettorale sui diritti dei bambini disabili”

RomaToday è in caricamento